Eccoci per una nuova intervista sul Futuro della Musica Irlandese, con Yvonne Bolton e Alan Jordan!
I nostri ospiti di oggi, Yvonne e Alan, nel 2013 hanno registrato Silver Threads, un album che è stato definito “un assaggio di bellezza allo stato puro ” (Tim Carroll, Folkwords) e “musicalmente affascinante ” (John O’Regan, Irish Music Magazine). Yvonne Bolton, che viene da County Laois è una virtuosa di violino e concertina, mentre Alan Jordan (chitarra, voce, flauto) viene da County Mayo ed ora vive a Limerick.
Come di consueto, 7 domande (non una di meno, non una di più!) per conoscerli meglio e per presentare la loro musica al pubblico italiano:
1. Cari Yvonne & Alan, il vostro album di debutto Silver Threads, che sembra essere molto apprezzato in Irlanda ed all’estero, contiene alcuni brani originali composti da voi, mentre altri provengono dagli archivi della musica tradizionale. Ci volete raccontare qualcosa dei brani inseriti e di cosa vi ha portato a sceglierli?
Grazie! Sì, l’album ha ricevuto una buona accoglienza e, naturalmente, siamo felici di questo. È bello leggere recensioni positive, ma ci ricordiamo comunque che ogni recensione è soltanto un parere. Saremmo dei bugiardi ad affermare che non ci interessa quello che la gente ha scritto della nostra musica! Inizialmente avevamo pensato di fare un album di materiale completamente originale, ma poi Yvonne ha suggerito di includere anche alcune melodie tradizionali, e così abbiamo fatto. L’album è quindi composto per circa due terzi di musica scritta da me e Yvonne. Per lo più, abbiamo composto le melodie noi stessi e poi abbiamo lavorato insieme sugli arrangiamenti. Avevamo scritto tanta musica, quindi non c’era che l’imbarazzo della scelta. Alcuni dei miei (Alan) brani come The Dreamer, sono stati scritti anni fa, mentre altri sono più recenti. Abbiamo anche incluso una canzone chiamata New Road, che ho scritto alla fine degli anni ’90. Qualche brano di Yvonne come Massacre de las Moscas sono influenzati da musica che non è legata alla tradizione Irlandese, mentre altri, come Christmas Day, sono in realtà un reel esclusivamente suo, ma con un tocco, un’aggiunta, di Irlanda moderna. Qualcuno ha descritto il nostro album leggermente a sinistra rispetto al centro della tradizione, e penso sia proprio così. Abbiamo scelto la musica basandoci su melodie che ci piacevano e che erano significative per noi individualmente, piuttosto che preoccuparci di essere tradizionali o moderni. Per noi è stato importante riuscire ad attenerci alle nostre scelte ed essere soddisfatti di esse; alla fine ci siamo trovati d’accordo sulle decisioni in merito a quello che sarebbe piaciuto includere nell’album a tutti e due.
2. Yvonne viene da Killeshin, Co. Laois, Alan da Curraghmore, Co. Mayo. Come vi siete incontrati e come è nata la vostra collaborazione?
Entrambi abbiamo studiato musica presso l’Università di Limerick, ed è lì che ci siamo incontrati. Abbiamo iniziato a suonare insieme e ci siamo da subito mossi come un’unità di lavoro, ma anche come due individualità distinte, cosa che crediamo sia sempre importante. La musica è una cosa molto personale, e quando due musicisti riescono a trovarsi d’accordo in misura ragionevole è bello che decidano di suonare insieme. Noi abbiamo suonato per un bel po’ sulla scena musicale di Limerick e registrare un album è stato la naturale conseguenza, il passo successivo .
3. Sembra quindi che Limerick sia stata il vostro punto d’incontro da cui è scaturito questo album: quanto ha influito questa città e che cosa pensate della scena musicale di Limerick in questo periodo?
Molti ottimi musicisti hanno calcato la scena di Limerick nel corso degli ultimi nove anni, da che vivo qui; anche Yvonne ha vissuto qui dal 2005 fino al 2011. Ci sono tanti musicisti straordinari: infatti, quando mi chiedono chi siano i miei preferiti, di solito penso ad alcuni dei musicisti locali, che forse non sono così noti, ma che, a mio parere, non hanno nulla da invidiare a nessuno. Suppongo che quando conosci qualcuno di persona, la sua musica assuma per te un significato diverso, più importante. In ogni caso, la scena di Limerick è fiorente, con grandi artisti della zona ed anche un costante afflusso di grandi musicisti che vengono a studiare presso l’Università. Ci si diverte molto con la musica tradizionale da queste parti!
Ed eccoci alle nostre 4 domande di routine per aiutare i nostri lettori a conoscere meglio la cultura dell’Isola di Smeraldo.
4. Che tipo di musica Yvonne ed Alan amano ascoltare? Cosa c’è in questo momento sul vostro lettore, ovviamente a parte Silver Threads?
Alan: Ascolto solo Silver Threads! ;-) In realtà, mi piace la musica di generi diversi e tendo ad avere preferenze specifiche a seconda dei periodi di tempo. Amo cantautori come Paul Simon e Leonard Cohen; mi piacciono le rock-band come i Primal Scream. Li ascoltavo molto spesso anni fa e recentemente ho ripreso a farlo. Amo molto anche il blues, stile one man and his guitar. Probabilmente questo è uno dei generi musicali che ora preferisco. Penso ci sia qualcosa di molto onesto nel blues, così come penso ci sia un’onestà simile nella musica tradizionale. Mi piacciono tutti i tipi di musica tradizionale, da quella della ‘vecchia scuola’ fino a quella più moderna. In particolare mi piace la musica per violino e flauto e anche l’umorismo delle canzoni Irlandesi. Per esempio, mi sono imbattuto recentemente in un brano scritto ed interpretato da Mickey McConnell intitolato The ballad of Lidl and Aldi, che io adoro.
Un CD che sto ascoltando tanto è Upslide del musicista di Boston (e mio cugino) John McGann, che purtroppo è recentemente scomparso. Ci sono alcune belle composizioni originali in quell’album.
Yvonne: Mi piace ascoltare un sacco di tipi diversi di musica. Il mio lettore MP3 ha una collezione musicale molto varia. Amo tanto John Martyn, Neil Young e Declan O’Rourke. Mi piace ovviamente anche ascoltare la musica tradizionale, soprattutto Tony O’Connell, Niall Vallely , Tommy Peoples, solo per citarne alcuni.
5. Qui ad Italish siamo innamorati della cultura Irlandese, in generale. Avete qualche suggerimento da dare a uno straniero in merito a libri o scrittori dell’Isola di Smeraldo che dovrebbero essere letti per capire meglio il popolo Irlandese?
Yvonne: Un libro che mi viene immediatamente in mente in relazione alla comprensione della musica tradizionale Irlandese è il Companion to Irish Traditional Music di Fintin Vallely . Dà al lettore la possibilità di esplorare la musica tradizionale Irlandese, una vera e propria enciclopedia del genere.
Alan: Onestamente non saprei come rispondere a questa domanda! Per tradizione, l’Irlanda è un paese di grandi scrittori. Attraverso artisti come Brendan Behan, James Joyce, George Bernard Shaw, Sean O’ Casey o Flann O’ Brien (solo per citarne alcuni) danno ciascuno prospettive uniche di questo Paese. L’Irlanda è stata la patria di molti poeti straordinari, gente come W.B. Yeats, Patrick Kavanagh e Séamus Heaney, che hanno dato un contributo personale meraviglioso al senso dell’essere Irlandese. Penso che l’umorismo svolga un ruolo importante nel modo di vivere in Irlanda e che molti grandi scrittori abbiano un notevole senso dell’umorismo. Avere una barzelletta da raccontare e farsi una bella risata sono degli ottimi modi per entrare in sintonia con un’Irlandese.
6. Italia – Irlanda: sembra ci sia un legame speciale tra i due paesi (almeno dal nostro punto di vista), a iniziare dai nostri antenati immigrati che si incontrarono sulle strade per e dell’America. Pensando all’Italia, cosa ti viene in mente? Cosa conosci, cosa ti piace (o no) del nostro Paese?
Alan: dodici anni fa ho trascorso un po’ di tempo in Italia in un paio di occasioni. Le mie visite avevano a che fare esclusivamente con la musica, e devo dire che sono rimasto molto ben impressionato. I miei ricordi di quei giorni sono di un sole splendido e gente amichevole che ama divertirsi. Nella mia mente associo l’Italia a persone a cui piace mangiare bene e bere, col desiderio di godersi la vita e di farlo in buona compagnia. Ho soggiornato per lo più a Vercelli, suonando in qualche concerto a Milano e Torino, e abbiamo fatto anche un concerto in Toscana. Alloggiammo in una deliziosa casa di campagna – che bei ricordi! Ho il ricordo di un pasto di 16 portate in un vecchio vigneto. Credo che non capiterà mai più in vita mia!
Yvonne: Quando penso all’Italia mi ricordo di tutti i bei viaggi che ho fatto nel vostro Paese. Penso ai paesaggi bellissimi, al sole, alle scarpe alla moda, grandi vestiti, occhiali da sole firmati, ciclomotori, pizza, pasta e, ultimo ma non meno importante, il mio grande amico Martino Vacca, un Italiano campione di uillean pipe in Irlanda!
7. Altri progetti per il futuro? Cosa vi piacerebbe fare da grandi?
Alan: Sicuramente un sacco di progetti per il futuro! Insieme ad Yvonne vorremmo registrare un altro album. Abbiamo già messo insieme del materiale nuovo per farlo. Oltre a questo, ho lavorato su alcune musiche per cortometraggi, cosa che mi piace molto fare, e al tempo stesso continuo a suonare qui sulla scena musicale di Limerick. Voglio continuare a comporre musica. È proprio questo lato creativo che mi dà veramente soddisfazione. Speriamo di venire a suonare presto anche in Italia, magari già quest’anno o il prossimo. Sarebbe davvero divertente!
Yvonne: Abbiamo già iniziato a lavorare sul nostro prossimo album. Sono impegnata in giro per l’Asia sudorientale in questo periodo, ma ho intenzione di tornare a casa tra pochi mesi con tanto materiale nuovo ispirato da questa esperienza di viaggio unica. Speriamo di riuscire a concludere la registrazione del nostro prossimo album entro l’estate del 2014.
Fateci sapere quando sarà pronto, saremo davvero felici di ascoltare ancora la vostra musica!