Una Terribile Fame (la Leanhaun Shee – Leanan sídhe): Racconto di Monica Gazzetta per lo Speciale Dracula 2017.
Mentre guardava con aria stanca ed annoiata il suo schiavo, pensava che aveva fame.
Una terribile fame.
Aveva bisogno di trovare qualcun altro che la saziasse, lui ormai era diventato vecchio, avvizzito.
Le scriveva ancora ottime poesie piene d’amore ed ammirazione; la guardava ancora con occhi innamorati e sognanti, ma era diventato vecchio. Era diventato un poeta famoso in Irlanda da quando lei lo aveva scelto, da quando si era trasferito nel suo castello; ma era giunto il momento di sostituirlo. Lui non le bastava più.
E così, mentre lui le leggeva la sua ultima poesia, destinata sicuramente a vincere qualche concorso, lei andò nel suo bagno privato e riempì la vasca di calda acqua, appoggiò sulla fumante superficie dei petali profumati di rosa, si spogliò e vi si immerse. Lui, fuori dalla porta, continuava a leggere per lei, ignaro del suo futuro.
Uscì lentamente dalla vasca e per un breve momento si mise davanti allo specchio ad ammirare tutta la sua bellezza. Il suo candido corpo perfetto, i suoi lunghi capelli rossi come il fuoco, le sue labbra carnose e i suoi occhi da gatto non la farebbero di certo passare inosservata all’occhio umano…
Se solo potesse vederla. Ma quella sera occhi nuovi l’avrebbero vista per la prima volta e lei voleva essere bellissima, da togliere il fiato.
La strada principale era affollata ma lei vi camminava con grazia innaturale, coperta solo da un mini abito nero molto scollato.
Un musicista attirò la sua attenzione ma venne subito scartato: suonava solo per racimolare qualche spicciolo, non era un vero artista.
Poi lo vide: seduto ad un tavolino di un pub, un giovane ragazzo chino su un quaderno. Leggeva e rileggeva quello che aveva appena scritto, cercava quella particolare parola che a volte sfugge e che ti incasina il pensiero.
“Evanescente” gli disse lei dopo esserglisi seduta davanti.
“Evanescente… Sì! Gra…” si bloccò appena incrociò i suoi occhi, era già suo. Più semplice di quanto pensasse. Ora doveva solo convincerlo a seguirla.
“Scusa se interrompo il tuo lavoro ma mi sono persa e dovrei andare qui.” Puntò il dito sulla mappa della città che aveva appena estratto dalla borsetta.
“Guarda è molto semplice, basta che continui dritta per questa strada e poi…” Non l’avrebbe accompagnata??? Lui la stava rifiutando? Questo non poteva accadere, assolutamente. Non aveva nessuna intenzione di diventare schiava di questo marmocchio.
“Leanhaun Shee, fate solitarie o amanti fatate. Ci chiamano così gli esseri umani. Siamo le muse degli artisti. Io ho scelto te.”
Decise di andare subito al sodo, per evitare il peggio.
“Stai scherzando spero! Queste cose non esistono!” Lui si mise a ridere e lei iniziò ad infastidirsi. Possibile che avesse sbagliato? L’avrebbe rifiutata, sarebbe lei diventata la sua schiava? Non poteva essersi sbagliata. E perché non la segue come un cagnolino scodinzolante?
È uno schianto, lei! Ansia da prestazione forse?
“Te lo dimostro. Chiudi gli occhi e pensa alla storia che stai scrivendo.”
Si gioca pesante ora, niente rischi. Lui stava ancora ridendo ma decise di chiudere gli occhi.
“Non è solo una storia la tua, la vedi? Può crescere, ci sono personaggi nuovi, nuovi colpi di scena. Cresce e si scrive da sola fino a diventare un romanzo vero e proprio. Il romanzo dell’anno, un best seller.”
Quando lui riaprì gli occhi vi era una nuova luce e volle mettersi subito a scrivere per non perdere l’ispirazione.
“Non la perderai, sono io la tua ispirazione. Vieni con me.”
Ed eccolo alzarsi dal tavolino del pub, completamente ammaliato.
Lei lo portò a casa sua.
“Fai l’amore con me” gli sussurrò all’orecchio.
Eccola la nuova energia che stava cercando: giovane, piena di speranze e di sogni. Se ne cibava a ogni suo tocco, la risucchiava dalla sua bocca ad ogni suo bacio. Lentamente, la fame si stava placando. Il corpo di lei brillava sopra quello di lui, si sentiva carica, una nuova linfa vitale scorreva nelle sue vene.
Sì, aveva trovato il suo nuovo schiavo.
Un nuovo artista che l’avrebbe saziata per molto tempo… Doveva solo liberarsi del vecchio poeta che stava dormendo in una delle stanze della tenuta.
Il giorno dopo venne ritrovato il cadavere di un giovane e promettente scrittore di poesie. Aveva solo 25 anni ma ne dimostrava molti di più.
Forse per colpa del frequente uso di droghe, forse per colpa del suo misterioso stile di vita isolato o forse chissà…
immagine: Ireland’s Content Pool