SPLF Flash Fiction Contest 2019 – Nonno Joe

Jeff e Mark si alzarono presto, quella mattina, nonostante fosse domenica. Dovevano andare in chiesa con nonno Joe. Era consuetudine che ci andassero con lui, ma non sopportavano proprio il suo brutto vizio: durante il tragitto, a qualunque bimbo incontrasse, rubava il nasino. In chiesa, poi, succedeva la stessa cosa: i bimbi che stavano nei dintorni del loro banco, diventavano sue vittime. A tutti rubava il nasino, come aveva sempre fatto con loro sin da quando erano piccolissimi. Era una cosa che non avevano mai tollerato. Che fine facevano, poi, tutti quei nasini rubati? Se l’erano sempre domandato, senza per altro giungere ad una conclusione. “Sembra ieri che ritiravamo gli addobbi natalizi, eppure siamo già al quindici marzo, Jeff, ma ti pare?” disse Mark. “Ebbene sì, ormai non si vedono più il rosso ed il color oro ovunque, visto che il verde ha preso il loro posto. Noi Irlandesi siamo dei maestri nei festeggiamenti per St. Paddy!” gli rispose Jeff. Di lì a poco anche il loro paesino sarebbe stato invaso da trifogli ed orde di persone mascherate di verde. Fiumi di birra Guinness avrebbero allagato pub e strade, mentre perfetti sconosciuti avrebbero finito la nottata raccontandosi tutti i fatti loro, come se si conoscessero da una vita, solo per aver alzato il gomito insieme, un brindisi dopo l’altro. Era la loro festa preferita, un po’ come per tutti i loro conterranei, anche se per ora non potevano brindare, come facevano tutti gli uomini di loro conoscenza, perché erano ancora troppo piccoli. I due gemelli dai capelli rossi e dalla faccia piena di lentiggini, tipici delle loro parti, si guardarono in faccia e si capirono al volo, come al solito. Corsero fuori, attraversarono il vialetto del loro cottage tra i verdi prati d’Irlanda e si recarono nel boschetto davanti a casa, nonostante piovigginasse. Ma che sorpresa! Nonno Joe attraversò loro la strada, più veloce del solito. Lo chiamarono, ma lui non rispose. Sembrava sovrappensiero. Non riuscivano a credere ai propri occhi, ma tra vedere e non vedere lo seguirono. Mentre correva, all’ improvviso, ebbe una incredibile metamorfosi: non era più il loro nonno, ma un verdissimo e sfuggevole leprechaun. Saltellava di qua e di là tra gli alberi del bosco al pari di una scimmietta, di tanto in tanto si nascondeva dietro qualche albero o qualche cespuglio, poi riprendeva a trotterellare con fare nervoso e guardingo. Era bello e strano allo stesso tempo, come lo descrivevano le storielle che proprio nonno Joe aveva sempre raccontato loro. Era tutto di verde vestito, indossava un grosso cinturone nero con la fibbia d’oro che faceva pendant con le scarpe, anch’esse di un magnifico nero lucido e con la fibbia dorata. Completava l’outfit un curioso cappello elegante da cui sbucava un enorme trifoglio. Corse fino a raggiungere la fine dell’arcobaleno e riuscirono a coglierlo sul fatto, proprio mentre spostava la pignatta piena di sfavillanti monete d’oro. Ops…ma dentro c’era anche qualcosa di strano: oltre alle monete, c’erano tantissimi nasini. Ecco dove finivano, i nasini che nonno Joe rubava sempre a tutti i bimbi!

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Massimiliano "Q-ROB" Roveri writes on and about Internet since 1997. A philosopher lent to the IT world blogs, shares (and teaches how to blog and share) between Ireland and Italy.

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One comment

  1. Fantastico racconto Cristina

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