Vi ricordate di quando vi abbiamo raccontato come i monaci irlandesi salvarono la civiltà occidentale? Uno dei monasteri tra i più importanti nell’impresa di conservazione e riproduzione del sapere fu quello di Kells. Tutti gli irlandofili conoscono il libro omonimo, ma non siete curiosi di saperne di più?
Da Dublino a Kells…
Dove si trova
La Kells (53° 43′ 40.8″ N, 6° 52′ 40.8″ W) di cui parliamo (c’è un villaggio chiamato Kells anche nella contea di Kilkenny, uno in quella di Kerry e uno in Nord Irlanda, nella contea di Antrim) si trova a circa settanta chilometri a nordovest di Dublino, nella contea di Meath.
Il percorso più breve è quello della Motorway 3 (M3) e da Dublino si può arrivare a Kells anche in bus con Bus Éireann (qui il link diretto al Journey Planner).
Soggiorno
Almeno quattro le soluzioni di soggiorni, tra B&B e albergo: trovate tutto indicato nella ItalishMagazineMap, così come l’immancabile pub di paese…
Che cosa vedere
L’abbazia di Kells (53° 43′ 34.32″ N, 6° 52′ 44.83″ W) è ovviamente il sito più importante. L’abbazia è stata la “casa” del Leabhar Cheanannais, del Book of Kells per secoli: questa volta non c’entrano i Vichinghi, ma Cromwell, come vedremo tra poco… |
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Magari di rovine medievali e affini in Irlanda ne avete incontrate già a decine. A Kells, però, c’è una costruzione ben più recente che merita senza dubbio una visita! Perché anche Kells, come Dublino, ha la sua “Spire”…
La Lloyd Spire di Kells (53° 73′ 03.6″ N, 6° 90′ 63.9″ W) è una costruzione del 1791 da cui è possibile (purtroppo è aperta al pubblico solo raramente) spaziare su gran parte della piana del Meath.
Con le nostre indicazioni potete godervi Kells e dintorni in modo del tutto indipendente, ma se preferite affidarvi a guide locali date un’occhiata a questa pagina.
E da Kells a Dublino: saperne di più sul Leabhar Cheanannais
Perché sì: il gioiello di Kells, il Book of Kells (Leabhar Cheanannais in Irlandese) non si trova più a Kells, ma a Dublino, all’interno del Trinity College. Nel 1654 il governatore di Kells mandò il libro a Dublino per proteggerlo dalle truppe di Cromwell che si erano stanziate appunto a Kells: il libro lasciava i luoghi che lo avevano custodito (qualche volta anche in maniera rocambolesca) per circa ottocento anni.
Il recente The Book of Kells di Bernard Meehan (Thames & Hudson, 2012) di cui potete leggere in questo articolo dell’Irish Times, e in questo approfondimento, sempre del Times, offre tutto ciò che è possibile sapere sul fantastico manoscritto medievale contenente i codici miniati dei quattro Vangeli, alla luce delle più recenti tecnologie e metodologie di ricerca. Il Libro ha delle chiare attinenze con le opere del monastero di Iona e non è stato possibile chiarire se è stato iniziato a Iona e continuato a Kells, oppure iniziato a Kells ma da monaci provenienti da Iona. Una cosa è certa: in quelle pagine, dai colori ancora stupefacenti e, ebbene sì, comunque piene di errori di trascrizione da parte dei monaci, si respira il profumo di quelle che sono le radici della cultura europea stessa, radici che non possono essere dimenticate e che ancora oggi stupiscono: il Libro è completamente fruibile online sul sito del Trinity College ed è diventato persino una app. Le visioni immaginifiche dei monaci di Kells (e, forse, di Iona…) fanno bella mostra di sé su magliette e bodhrán e sono diventate la fonte di ispirazione per un film d’animazione, The Secret of Kells che, senza ombra di dubbio, di quelle forme e colori ha saputo cogliere tutto lo spirito.