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Spazio giochi (di ruolo e non) al San Patrizio Livorno Festival 2019

Spazio giochi (di ruolo e non) al San Patrizio Livorno Festival 2019

On Stage! (e non solo) Le Frasi Fatte di Beckett (e qualche sorpresa) al San Patrizio Livorno Festival 2019



Quando ero più giovane la mia creatività (quella c’era già!) la applicavo al game design.

Accanto alla creatività c’è sempre stato, però, l’amore per i libri e per le belle storie.

On Stage! Di Luca Giuliano mi diede il motore per mescolare le mie due passioni: potevo prendere una storia che mi piaceva e giocarla.

E così, lavorando talvolta con mio fratello Maurizio, talvolta da solo, talvolta con il gruppo che andava sotto il nome di Ultimi Cavalieri, nacquero, per On Stage!, e per la versione live con pubblico interattivo On Stage! Vox Populi! creata da me e Maurizio, “opere” quali Blade Runner, Il Nome della Rosa, TarantinOS! (un remix dedicato ai film del buon Quentin) e anche Un Racconto delle Aran, in cui la passione per On Stage! E per l’Irlanda si fondevano.

È passato molto tempo, ma mi piaceva portare al San Patrizio Livorno Festival le due sceneggiature “irlandesi”: appunto Un Racconto delle Aran e Dracula, opera made in Dublin e che ho rivisitato anche in chiave più irlandese rispetto all’originale.

Spazio giochi al SPLF? Sì!!!

Quindi, sì: al San Patrizio Livorno Festival si potrà anche giocare: giocare di ruolo tra Irlanda e letteratura.

Ma non era abbastanza.

Giocare con Beckett

Non poteva mancare un omaggio a Beckett, a cui è dedicato anche, duraente il SPLF 2019, un evento curato da Federico Platania, il cuore e la mente di samuelbeckett.it che torna al SPLF dopo avere partecipato al numero zero del 2018.

Beckett è un autore da cui sono ossessionato: dall’ossessione alle Frasi Fatte beckettiane di On Stage! il passo è stato breve: eccole qua!

Curioso il fatto che a molte delle citazioni abbia finito per associare l’effetto di annullamento di altre carte: un a togliere che, sono sicuro, a Sammy sarebbe piaciuto.

Immagino che, se ci saranno mai le Frasi Fatte di Joyce, andranno in direzione opposta…

Max O’Rover
Per il San Patrizio Livorno Festival 2019


Le Frasi Fatte beckettiane di On Stage!

Di nuovo, meglio

Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better. (Worstward Ho)

Sempre provato, sempre fallito. Non importa. Fallire di nuovo, fallire meglio.

La Frase costringe un personaggio sconfitto in un confronto di Di­battito a tacere per tutto il resto della scena e a ri­manere inattivo.

In Scena

Lacrime e risate

The tears of the world are a constant quantity. For each one who begins to weep somewhere else another stops. The same is true of the laugh. (Waiting for Godot)

Le lacrime nel mondo sono una quantità costante. Per qualcuno che comincia a piangere, qualcuno da qualche parte smette. Con le risate è lo stesso.

La Frase è da giocare in risposta a “Faccio l’uccello del malaugurio”. L’annullamento del valore di Fortuna viene trasferito dal personaggio contro cui era stata giocata “Faccio l’uccello del malaugurio” a un altro.

In Scena – Dietro le Quinte

No, sì

I can’t go on, I’ll go on (The Unnamable)

Non posso andare avanti, andrò avanti.

La Frase annulla “Dies Irae”, “Faccio l’uccello del malaugurio”, “Folgorato sulla via di Damasco” .

In Scena

Il sole

The sun shone, having no alternative, on the nothing new. (Murphy)

Il sole splendeva, non avendo alternative, sul niente di nuovo.

La Frase annulla “Buio in Scena”. La scena successiva deve obbligatoriamente giocarsi il mattino dopo.

Dietro le Quinte

Aspettando Godot

“Let’s go.” “We can’t.“ “Why not?“ “We’re waiting for Godot.“ (Waiting for Godot)

“Andiamo.” “Non possiamo.“ “Perché no?“ “Perché stiamo aspettando Godot.“

La Frase consente al personaggio in scena di impedire di chiudere la scena a un altro personaggio che sia esso stesso in scena.

In Scena

Nascondersi

Don’t wait to be hunted to hide, that was always my motto. (Molloy)

Non aspettare di essere preda, per nasconderti: è sempre stato il mio motto.

La Frase consente al personaggio di entrare in scena come se fosse invisibile e non potrà in alcun modo essere chiamato in causa da altri personaggi, per tutta la durata della scena.

Dietro le Quinte

Uomini e scimmie

People are bloody ignorant apes (Waiting for Godot)

Le persone sono stupide scimmie ignoranti

La Frase conferisce Dibattito +3 (cu­mulabile con altri vantaggi, abilità o Frasi Fatte).

In Scena

Vuoto

There’s no lack of void (Waiting for Godot)

Non c’è mancanza di vuoto

La Frase annulla: “Deus ex Machina”, “Dies Irae”, “Faccio il Diavolo a Quattro”, “Faccio un pandemonio”

In Scena – Dietro le Quinte

Non ti amo

If you do not love me I shall not be loved. If I do not love you I shall not love. (Cascando)

Se non mi ami non sarò amato, se non ti amo, non amerò

La Frase annulla: “Folgorato sulla via di Damasco”

Dietro le Quinte

Coscienza

The loss of consciousness for me was never any great loss. (Malone Dies)

La perdita di conoscenza non era mai stata una gran perdita per me

La Frase annulla: “Folgorato sulla via di Damasco”

In Scena

Niente domande

Deplorable mania, when something happens, to inquire what. (The Unnamable)

Mania deplorevole quella, quando succede qualcosa, di chiedere cosa sia successo

La Frase consente al personaggio di annullare l’esito di un Dibat­tito in cui è stato coinvolto direttamente, solo se il confronto è stato posto esplicitamente come domanda, richiesta di informazioni.

In Scena

Catastrofi

Nip some doom in the bud (All That Fall)

Stroncare una catastrofe sul nascere

La Frase annulla: “Chi di spada ferisce di spada perisce”, “Faccio il diavolo a quattro”, “Faccio un quarantotto”, “Longa manus”.

Dietro le Quinte

E una sorpresa

Al SPLF sarà possibile provare l’unica copia esistente di Craic! Il gioco dedicato agli Irish Pub.

About maxorover

Ebbene sì. Max O'Rover parla anche Italiano. E in Italiano scrive. Un Irlandese con la geografia contro, ecco chi è Max O'Rover. Il falso vero nome (quindi vero o falso?) di Max O'Rover è, ovviamente, in Irlandese: Mach uí Rómhar. "Rómhar" è il ventre, ma anche il ventre della terra, quello in cui crescono i semi, in cui nascono gli alberi. Mica male per essere uno che non esiste, avere un cognome così evocativo. Prima o poi la scriverò, la vera falsa storia degli uí Rómhar. La storia del perché ci hanno cacciato via. Una storia fatta di boschi sacri che non abbiamo difeso, di maledizioni scagliate contro di noi da Boann. Un pugno di druidi falliti costretti a scendere a sud. Fino a che la maledizione sarà spezzata. Fino a quando potremo tornare. Quando sono in pausa pranzo, ogni giorno, mangio una mela. Non getto mai i semi della mela nella spazzatura. Li getto nel prato. Perché sotto sotto ci credo, alla maledizione. Mi ricordo la maledizione. Ma non ricordo quanti alberi devo far crescere: dieci? Mille? Un milione? Intanto continuo a gettare i semi nel prato, e ad aspettare il ritorno a casa.

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