La frenesia di Pokemon Go è arrivata anche in Irlanda. Il social / geolocal / game impazza, tra accaniti sostenitori e altrettanto accaniti detrattori. Nulla da eccepire sul principio: andare in giro a cercare personaggi interessanti. Ma cosa succederebbe in una versione dedicata a Beckett..?
Pokemon Go in Irlanda
Sarà il passato da Paese post – coloniale ma mai dimentico delle sue radici, ma l’Irlanda ha cercato immediatamente di “irlandesizzare” anche Pokemon Go.
Chi dice Irlanda dice birre, e così non è passato molto tempo prima che (anche) Pokemon Go diventasse una scusa occasione per un pub crawl…
E Pokemon Go è subito diventato anche una occasione di cross marketing, per esempio con l’iniziativa di Virgin Ireland che ha sparso lures in St Stephen’s Green (i lures sono degli attira – Pokemon, e, in realtà, la base dell’utilizzo in chiave marketing di Pokemon Go stesso, perché creano una concentrazione di Pokemon in un luogo attivata da un soggetto terzo), rendendo il parco, ammesso che ne avesse bisogno, una attrazione ancora più appetibile, almeno per i pokemongo-aholic.
Pokemon Go…dot. Qualcosa di completamente diverso…
Da sempre attirati, anche per motivi professionali, dal rapporto tra nuovi media, social e cultura (un ramo della gamification, parola più brutta del concetto che esprime, e di cui abbiamo parlato anche a Dublino, un po’ di tempo fa), e ossessionati da appassionati di Beckett, ci siamo immaginati una… variante di Pokemon Go ispirata dai personaggi di uno dei più importanti scrittori irlandesi.
Mettiamola così: scegliere il nome della “App” è stato facile… ;-)
Se John Hanke incontrasse Beckett
Pokemon Go è per definizione una App di Augmented Reality.
Non è una novità che si possa utilizzare la AR per progetti legati alla cultura: lo ha fatto, per esempio, An Post per un progetto legato alla commemorazione della Easter Rising, associando alcune cassette per la posta al rilascio di un link a un video su un episodio della Easter Rising accaduto in prossimità della cassetta stessa.
Ma che cosa potrebbe accadere se Beckett potesse incontrare John Hanke, la mente dietro a Pokemon Go, e commissionargli Beckettmon Godot?
Abbiamo provato a immaginarci alcuni dei personaggi di Beckett come creature da catturare: ecco che cosa ne è venuto fuori…
I personaggi di Beckett: collezionali tutti…
Winnieshrew (Winnie, da Giorni felici / Happy Days / Oh les beaux jours, 1961. Pokemon: Sandshrew). È il Beckettmon più facile da catturare, visto che è sepolto nella sabbia fino al collo.
Willioise (Willie, da Giorni felici / Happy Days / Oh les beaux jours, 1961. Pokemon: Blastoise). Una tartaruga che non mette spesso la testa fuori dal guscio.
Hammclobro (Hamm e Clov, da Finale di Partita / Endgame / Fin de partie, 1957. Pokemon: Slowbro). Raro esemplare di Beckettmon simbiotico. Pur odiandosi, le due creature non possono fare l’una a meno dell’altra.
Se trovate Hammclobro, non lontani troverete anche Nagging e Nelling.
Nagging e Nelling (Nagg e Nell, da Finale di Partita / Endgame / Fin de partie, 1957. Pokemon: Koffing e Weezing). Inutili pedoni nel gioco, si nascondono in bidoni puzzolenti.
Mollyphan (Molloy, dal romanzo omonimo, 1951. Pokemon: Donphan). Può trasformarsi in ruota di bicicletta, somigliando così anche a un personaggio del gioco Pokemon O’Brien… Tende a muoversi in circolo nei boschi.
Morachu (Moran, dal romanzo omonimo, 1951. Pokemon: Pikachu, versione detective). Del tutto incapace di investigare, lo si trova lontano da Mollyphan.
Expmouth (Mouth, da Non Io / Not I / Pas Moi, 1972. Pokemon: Exploud). Data la grande bocca, parla, parla, parla…
Godotleon (Godot, da Aspettando Godot / Waiting for Godot / En Attendant Godot, 1949. Pokemon: Kecleon). Non è mai stato avvistato, tantomeno catturato.