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Peter Murphy è uno degli ospiti d’onore irlandesi del San Patrizio Livorno Festival 2020. Gli abbiamo posto qualche domanda sul suo coinvolgimento nel festival livornese.
IM – Che cosa sai delle edizioni precedenti del SPLF, e come sei diventato parte della edizione 2020?
Peter Murphy – Circa un anno fa sono stato avvicinato dalla scrittrice irlandese Catherine Dunne e dal suo co-cospiratore italiano Max Roveri. Avevo già incontrato Catherine in occasione di un festival letterario a San Damiano D’Asti nel 2014 (Catherine è un po ‘una rock star in Italia…).
I due mi hanno raccontato del loro progetto sui Tarocchi di Dublino (Dublin Tarot Project, DTP), in cui gli scrittori sono invitati a contribuire con un lavoro basato o ispirato a una carta del mazzo di tarocchi, traendo ispirazione da Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino.
Mi chiesero se sarei stato interessato a contribuire, e io dissi di sì, ovviamente, senza alcuna idea di cosa avrei potuto scrivere.
C’era stato anche il suggerimento di presentare in anteprima l’opera a Livorno.
PM – Ho riflettuto sulla proposta nelle settimane successive. Avevo nel cassetto una sorta di performance / poema in prosa, un lavoro di auto-fiction su cui avevo lavorato, ma senza averlo completato.
Ho iniziato a chiedermi se in qualche modo questo potesse connettersi al progetto dei Tarocchi.
Ho iniziato a esplorare questa possibilità, assegnando ogni carta degli Arcani Maggiori a una sezione del lavoro. In qualche modo l’imposizione di questa struttura mi ha aiutato a portare a compimento il pezzo.
Ho suggerito di presentarlo come una performance, con musicisti e spartiti, e Catherine e Max sembravano piuttosto entusiasti di questa idea.
Ho quindi passato il messaggio ai miei amici Cillian e Lorcan Byrne della band di Wexford Basciville: da anni avevamo pensato a un modo per lavorare insieme, e ho pensato che questa potesse essere l’occasione perfetta.
IM – Che cosa farai a Livorno?
PM – Sicuramente una performance legata al lavoro di cui stavo parlando. Si intitola My Days in the Major Arcana: testo, voce e musica. E sarò coinvolto in altri eventi, sia da solo sia con gli altri ospiti, irlandesi e non, del San Patrizio Livorno Festival. Sinceramente: non vedo l’ora.
IM – Che cosa ti aspetti dal SPLF2020?
PM – Ispirazione. Integrazione. Ingestione. Indigestione.
IM – Vuoi dirci qualcosa su autori e artisti italiani che ti hanno colpito?
PM – I miei favoriti: Dante Alighieri. Umberto Eco. Primo Levi. Fellini. Morricone. Pasolini.