L’asse pensiero greco – Roma imperiale – Roma cristiana è quanto di più terribile potesse accadere all’Europa. Un bel problema, visto che è proprio questo asse, storico e di pensiero, a definire l’Europa stessa. A chi mi dice che, proprio mentre i miei Celti se ne stavano ad ammazzarsi tra di loro fuori dalla storia, i Romani invece già costruivano acquedotti, io chiedo un salto mortale logico che difficilmente riesce a compiere: è l’acquedotto a essere sbagliato…
Senza il concetto di acquedotto non esisterebbe il concetto di penuria d’acqua: il messaggio che la Terra ti passa(va) è che, se non c’è l’acqua, non devi abitare in quel posto. Punto e basta. Sei tu, essere umano, a non dover essere lì.
Certo, sappiamo benissimo come è andata. Il mondo semplice e complesso dei Celti è diventato il mondo complicato dell’Occidente che viviamo.
Semplice e complesso, il mondo dei Celti. Ma capace di darci poesia di altezza elevatissima, come quella espressa dalla profezia della Morrigan. Non è questo il post per spiegarvi chi sia questa signora.
Ma eccola:
Pace fino al cielo.
Il cielo fino alla terra.
La terra fino al cielo,
Forza in entrambi,
Una coppa molto piena,
Piena di miele;
idromele
in abbondanza.
Estate in abbondanza.
Estate in inverno…
Pace fino al cielo…
Se siete fortunati, quando siete in Irlanda, potete sperimentare questo mondo, questa pace.
E noterete dell’acqua scorrere vicino a voi. Perché ci sono ancora, fortunatamente, luoghi fuori dal tempo.