-24 (in ritardo ‘coz sightseeing #2)
Un altro bellissimo ricordo, in qualche modo suo malgrado, delle Aran è la gita più breve del mondo su Inis Oírr, che, per quanto riguarda le esperienze personali, è al primo posto in classifica nella categoria irish: it depends. Avevamo chiesto all’ufficio del turismo di Kilronan se era possibile andare a fare una gita su Inis Oírr, ma ci avevano detto di no. Patrick di An Crugán però, che è (o almeno era allora) Harbour Master, disse che invece era possibile, dovevamo chiedere al capitano del cargo che sarebbe arrivato e ripartito il mattino dopo.
Partiamo così: due unici passeggeri (noi), le rispettive bici, i fusti (moltissimi) di birra vuoti. Dobbiamo però fermarci anche su Inis Meáin, l’isola di mezzo. E lì le cose cominciano a complicarsi… C’è da caricare delle mucche!
Il capitano della nave guardava schizzinoso i ‘bovari’ che spingevano le mucche, recalcitranti è dir poco, nella gabbia, che poi veniva sollevata grazie a una gru. Quindi si riparte: due unici passeggeri (sempre noi) con bici al seguito, fusti di birra vuoti, mucche. Le mucche erano destinate a Inis Oírr, e anche le operazioni di scarico non saranno esattamente semplicissime. Noi sbarchiamo con le bici e per prima cosa andiamo a informarci per il ritorno su Inis Mór. E meno male, perché così scopriamo che l’unica nave fino al giorno dopo partirà in soli quindici minuti.
Quindi: mini-giro dell’isola in bici sotto un sole sfolgorante, ritorno al molo, ricarico della bici su un’altra nave (la Tranquillity, che fa-ceva? scalo a Inis Mór per poi tornare a Doolin) e la nostra colonizzazione di Inis Oírr si estingueva in quindici minuti circa… A pensarci bene, però, su Inis Oírr ci siamo stati per un periodo ancora più breve, durante il famigerato ritorno in aereo, tra vento e pioggia, con tappa per caricare una persona e ripartire, un totale di sì e no quattro minuti…
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