La giornata è ora nuvolosa, ora luminosa, ora piovosa ed infine ventosa. Mi vesto a “cipolla”, esattamente come il tempo atmosferico richiede e mi incammino verso il mio primo castello: il Dublin Castle.
È rimasto ben poco di quello che era una volta (come per molti altri castelli), ma mi sono accontentata e ho amato ogni singola, testarda, tenace pietra che è resistita fino ad oggi.
Il motivo è che in questo caso, se veramente “i muri potessero parlare”, avremmo la soluzione del “misterioso furto al Dublin Castle”.
Seguo distrattamente la guida turistica e cerco di tornare con la mente indietro nel tempo. Nel 1907 il Castello era al massimo della sua vita sociale, era il luogo delle serate eleganti e delle feste.
Me lo vedo, al massimo del suo splendore! Una mattina però, la signora delle pulizie trova la cassaforte aperta.
All’appello mancano i gioielli della Corona irlandese. Tra questi la famosa Stella di San Patrizio. Stiamo parlando di una composizione di 150 diamanti, un trifoglio di smeraldi e una croce di rubini! Dalle indagini emersero storie di dipendenti omosessuali e feste sfrenate in cui era coinvolto anche un membro della famiglia reale. Qui la questione si complica. I protagonisti della vicenda, in sostanza, furono tre: Arthur Vicars, Francis Shackleton ed il Duca di Argyll. Il primo era il possessore delle chiavi della cassaforte. Il secondo era il fratello del celebre esploratore Ernest Shackleton (tra l’altro molto vicino a Edoardo VII). Il terzo? Beh! Il Duca di Argyll era il cognato del re della Gran Bretagna. All’epoca si vociferava che Francis avesse una relazione con il Duca di Argyll e che quando era in Irlanda alloggiasse nella casa di Vicars. Il colpevole? Ancora non lo si conosce! I gioielli della Corona irlandese? Mai trovati! Tra l’altro, scomparve anche un rapporto investigativo riguardante il caso. Io li vedo, tutti lì a festeggiare, a bere e a giocare a “nascondiamo i gioielli della Corona irlandese e vediamo chi li trova”. Dopo pochi minuti si dimenticano a cosa stavano giocando e qualcuno si risveglia, il giorno dopo, con i gioielli in tasca… meglio farli sparire! Non sapremo mai come è andata realmente e mi ritrovo a sussurrare ai muri: “forza… raccontate cosa avete visto”, ma tutto tace e ritorno a seguire la guida turistica.
Secondo voi, come è andata?