E rieccoci a McDonagh. Come se a questo blog servisse un altro binario, un’altra categoria… Che poi Martin McDonagh non è neanche Irlandese. Più o meno. E comunque tra i due fratelli è il meno irlandese. Però…
Però io mi sono messo in testa che: 1° Martin McDonagh è un genio; 2° Martin McDonagh è un nuovo Samuel Beckett e, come Beckett fu un autore Irlandese nonostante il suo sottoporsi (volontariamente!) al processo di francesizzazione, così anche Martin è e sarà, fosse anche suo malgrado, un autore Irlandese.
Da qui ricominciamo. Da qui, con quel che di Martin McDonagh abbiamo detto fino a ora:
- Los Angeles, Connemara: una non recensione di 7 Psicopatici
- Joyce and Beckett In Bruges with Martin McDonagh
- Metti Joyce e Beckett. A Bruges. Anzi: In Bruges
- Una prospettiva Beckettiana per Martin McDonagh – Umanità e animali: l’impossibile empatia
- Martin McDonagh’s: a Beckettian perspective – Mankind and animals: the impossibility of empathy
Con quali strumenti mi sono preparato a scardinare il brillante cervello nato a Londra e cresciuto, tra Londra e, per l’appunto, il Connemara?
Semplice: leggendo quel poco che sono riuscito a trovare in Italiano e, visto che in Italiano si trovava poco (e si trova sempre meno, a quanto pare. In attesa di riedizioni?), prefiggendomi di leggere in Inglese l’opera omnia di Martin. Impresa ormai vicina al completamento, mancandomi solo A Behanding In Spokane. Sono freschissimo reduce dalla rilettura (non mi sembra mi fosse mai capitato di finire un libro e ricominciare a leggerlo immediatamente) di The Pillowman. The Pillowman è un capolavoro, quello che mi ha finito di convincere sul fatto che ci fosse bisogno, su Italish, di uno spazio apposito per McDonagh. Perché McDonagh è un (altro…) genio della letteratura Irlandese. Ci tenevo a farglielo sapere. Ho chiesto a David L’Uomo Che Esplode Le Mucche Collins di riferirglielo, se gli fa un chiamo, a Martin.
Robe che succedono a Dublino…
C’è, poi, un valido strumento critico su McDonagh: il libro di Patrick Lonergan The Theatre and Films of Martin McDonagh. Perché non c’è già una intervista a Patrick Lonergan su Italish? Perché, eccezione fortunatamente rara, Lonergan non ci ha mai risposto. Speriamo che cambi idea prima o poi: siamo Irlandesi e l’ottimismo fa parte della nostra cultura…
Ma torniamo al nostro Martin. Martin è un gran bel furbacchione: nelle sue opere dissemina informazioni biografiche e, gettato il sasso, nasconde subito la mano. Non si dovrebbe scrivere roba autobiografica, perché:
I think people only write about what they know because they’re too fucking stupid to make anything up.
(The Pillowman)
Perché solo gli stupidi scrivono roba autobiografica.
Ma 7 Psicopatici è f*ing autobiographic! E la trilogia di Leenane, così come la (mancata trilogia: altra idea da far arrivare a McDonagh è di una trama in cui qualcuno tortura il medesimo finché non racconta che cosa succede in The Banshees Of Inisheer. Capìta l’antifona, Martin?) non-trilogia delle Aran nascono dalle… Vacanze estive della famiglia McDonagh, vacanze che, come ogni emigrato che si rispetti, i McDonagh passavano nel Connemara, in quel vuoto ontico (vuoto è assenza: ma non in Connemara. Se i filosofi greci avessero visto il Connemara come è avrebbero risolto una volta per tutte il busillis dell’ontologia: il non-essere è, e si chiama Connemara…) che Martin ha riempito (vendicandosi per innumerevoli ed eterni pomeriggi di pioggia, I suppose) di pazzi omicidi.
Quindi, ricapitolando per finire il primo post dei McDonagh’s files:
- Martin McDonagh non è del tutto irlandese e il suo relazionarsi con l’irlandesità è una delle sue metanarrazioni;
- questa, però, non è l’unico dei suoi livelli metanarrativi: raccontare il mestiere del raccontatore è un’altra delle metanarrazioni fondamentali;
- scendendo dal piano delle metanarrazioni a quello della narrazione, McDonagh ha una serie ben definita di tematiche ricorrenti, di fatto indipendenti dalle metanarrazioni.
Per adesso può bastare. Spero che altri appassionati di McDonagh si imbattano in questo post: mi piacerebbe non sentirmi troppo solo…
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