Mario Sughi, aka Nero su Nero, a Drogheda per la mostra A Place to Rest.
Da qualche tempo su Italish Magazine non parlavamo di arte. Cogliamo quindi ben l’occasione di tornare, dopo tanti articoli sulla letteratura irlandese, alle arti figurative per segnalare una bella mostra che si sta svolgendo in questi giorni a Drogheda, al Droichead Arts Centre, mostra visitabile fino al 19 Novembre 2017.
Mario Sughi a Drogheda
In puro stile Italish :-), l’artista che espone le proprie opere è un italiano che vive ormai da molti anni a Dublino, dove ha trovato la propria dimensione.
Sotto lo pseudonimo di nerosunero si nasconde infatti Mario Sughi, figlio di Alberto, una delle figure più importanti nella pittura italiana della seconda metà del Novecento.
Dopo aver studiato ed essersi laureato a Roma, Mario si trasferisce a Dublino per un dottorato in storia medievale.
Abita ancora lì.
Autodidatta nel disegno, (da ragazzo ha collaborato anche con la rivista il Male con Vincino e Vauro), si percepisce nelle sue opere uno studio continuo e una ricerca nel tratto, pure nel medium del computer ed elaborazione grafica, tecniche di cui Mario è stato uno dei precursori.
Non a caso, si definisce un figurativo digitale, uno che
“studia i supporti, e adopera tecniche complesse di stampa che valorizzano gli inchiostri”.
Colori, forme, composizione, luce: questi sono gli elementi importanti per Mario, mentre il soggetto passa eventualmente in secondo piano, e acquista importanza dove dialoga con gli altri elementi, per costruire l’armonia finale.
“Da un’opera deve emergere un’armonia complessiva, una simmetria, una costruzione, perché la forma è riuscita se mantiene un equilibrio interno”.
Inoltre, osservando i suoi lavori, salta all’occhio la predilezione per immagini comuni, istantanee di vita quotidiana, quasi rubate alle figure immortalate: la fotografia influisce sui suoi lavori, (Mario gira con una macchina fotografica sempre a portata di mano), ma poi la fotografia viene interpretata a sua volta, e
“superata col disegno, con sovrapposizioni segniche, inserimenti, invenzioni, con l’immaginazione insomma”.
A questo punto non resta che andare a vedere la sua mostra, A place to Rest, “dal vivo”, perché le immagini che abbiamo inserito sono belle, certo, ma non in grado di rendere tutta la potenza dell’opera di nerosunero come la si percepisce stando fisicamente davanti a un suo lavoro.
Ve lo raccomandiamo caldamente!