Abbiamo avuto l’opportunità di incontrare all’IFI di Dublino Cathal Black, Co-director di Nightingale Films Ltd. Cathal è regista, produttore e sceneggiatore e sta lavorando su due interessantissimi progetti da libri irlandesi.
Cathal ha già lavorato partendo dalla letteratura irlandese: il suo Korea (1995) è tratto da un racconto di John McGahern.
Cathal inoltre ha prodotto Irish Folk Furniture, un “corto” di Tony Donoghue, vincitore del Premier Award at Sundance Film Festival 2013, e del Melbourne Film Festival.
Cathal sta lavorando su due sceneggiature: Julius Winsome (con Blinder Films, Dublino) dal romanzo di Gerard Donovan, e su una sceneggiatura originale: Harm’s Way (with Parallel Films, Dublin/London) scritta con John Banville, il vincitore del Booker prize di cui spesso parliamo su Italish.
Grazie di essere qui con Italish, Cathal. Quel che è interessante è che Italish è così coinvolto nella letteratura Irlandese e… Lo sei anche tu! Hai diretto Korea, stai lavorando su due progetti entrambi connessi alla letteratura Irlandese.
– Sì. Uno è da una idea di John Banville. L’altro, Julius Winesome, è un po’ più strano… L’autore è un Irlandese che vive di solito a New York, professore di Inglese. Sono dell’opinione che buona parte del materiale migliore (per il cinema) venga dalla letteratura o dal teatro. La ragione sta nell’oggetto del lavoro letterario e nell’esperienza che sta dietro agli scrittori. Ho bisogno del loro modo di mostrare la struttura, del loro “mostrami il trucco”.
Come è nato Korea dal racconto di McGahern, come ti sei confrontato con i personaggi di una storia che è così breve e così potente insieme?
– Per fare un film puoi avere bisogno di tirar fuori lo “shock” dal racconto. E la storia riguarda un uomo che vuole salvare suo figlio…
E la storia è, di nuovo, come in Joyce, su padri e figli, un argomento frequente nella letteratura Irlandese. Non solo in Joyce, se vuoi anche in The Commitments, con gli scontri tra Jimmy Jr e Jimmy Sr, o nei libri dello stesso Banville: ci sono molti padri tormentati.
– E anche nei libri di Benjamin Black, l’altro Banville [I libri della serie di Quirke vengono pubblicati in Italia sotto il nome di John Banville, mentre nel resto del mondo viene usato il nom de plum di Banville, Benjamin Black]. Quirke, il personaggio principale, è un padre assente.
È un buon non-padre…
– Sì! Parte da buone intenzioni, ma è un disastro…
[Cathal sorride] – Beh. Ha una grande passione per le sceneggiature. E… Lavoriamo molto via e-mail. Mi ha mandato anche la sceneggiatura di The Sea.Quirke avrà il volto di Gabriel Byrne nella serie della BBC (speriamo di averla anche in Italia prima o poi…).
Intanto, tu stai lavorando con John Banville. E ovviamente tu non puoi comprendere l’importanza della frase “Sto lavorando con John Banville”!
Ma cosa puoi dirci di Harm’s Way?
– C’è questa storia, o mito, secondo cui durante la Seconda Guerra Mondiale la Famiglia Reale avrebbe mandato le due principesse, Margaret e Elisabetta, in Irlanda, anche se l’Irlanda era neutrale, e sarebbero state nella contea di Tipperary. Non sappiamo per certo quanto siano rimaste né se sia veramente accaduto, ma questa è la storia di Banville: che siano venute in Irlanda, mentre l’Inghilterra veniva bombardata, portando con sé parte del pericolo.
… Perché in qualche modo l’Irlanda era un Paese nemico…
– Sì, certo: il 1922 era ancora vicino.
Una storia intrigante, senza dubbio. Invece Julius Winesome è una storia così strana, profonda, così triste. Come l’hai affrontata?
– La struttura è piuttosto strana, a causa delle diverse timeline. Abbiamo deciso di concentrarci sulla relazione del protagonista e sulla storia della morte del cane, con l’obiettivo di non banalizzare il tutto con un “è impazzito perché…”. La sua pazzia deriva dal non essere lasciato solo.
È una sorta di richiamo alla solitudine.
– È un romanzo difficile da interpretare, ma è lì perché si tenti di interpretarlo.
Possiamo azzardare un parallelo tra la letteratura Irlandese, che gode senza dubbio di ottima salute, e il cinema. C’è una sorta di “nouvelle vague” nel cinema Irlandese: Adamson con What Richard Did, o il film Jump. Adam & Paul, che ci ricorda anche l’Ulisse. What Richard Did, ancora, è tratto da un libro (Giornataccia a Blackrock / Bad Day in Blackrock). Così anche il “nuovo” cinema Irlandese rimane profondamente connesso alla letteratura. E poi ci sono i fratelli McDonagh, con i riferimenti alla cultura pop. Su Italish abbiamo grande attenzione per l’opera di Martin McDonagh. Che cosa pensi di loro?
– Il teatro di Martin è molto interessante, spiazzante: è un Irlandese che viene dall’Inghilterra portandosi dietro il più puro humor nero irlandese. Non ho visto Sette Psicopatici e mi è piaciuto molto Six Shooters: divertente e anarchico. Ma non mi è piaciuto In Bruges.
No? A questo punto dovremo litigare! ;-) Perché no?
– È un pastiche. Non ha l’integrità di Six Shooters. In Bruges è un insieme di buone idee che non riescono però ad amalgamarsi.
Tornando a Harm’s Way e Julius Winesome…
– Sì, stiamo raccogliendo molto interesse. Harm’s Way sarà girato quasi completamente in Irlanda, Julius Winesome in Canada. Dovrebbero uscire tra un anno e mezzo circa.
E magari ne riparleremo insieme! Grazie Cathal.
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