La lettura a Dublino è andata benissimo. E di questo non posso che ringraziare la puntuale traduzione delle mie pagine curata da Mark Chu, direttore del Dipartimento di Italianistica dell’University College of Cork.
Ed è sempre lui che mi ha accolto a Cork e che mi ha portato a spasso per il campus, dove è in programma il mio secondo reading.
The Quad è (per tre lati) circoscritto da un suggestivo edificio ottocentesco che ospita l’aula Magna e gli uffici del Rettorato. Su una delle guglie ospitava anche una statua della Regina Vittoria. Dopo l’indipendenza dall’Inghilterra l’hanno sostituita con la Madonna, of course. Ma la cosa singolare è che non hanno distrutto la Regina Vittoria a mazzate, come spesso succede con i simboli di un potere inviso.
No. Negli anni ’20 hanno sepolto la statua della regina sotto l’erba verdissima dei prati del campus, in un punto segreto tramandato di generazione in generazione soltanto dai giardinieri capo.
Pochi anni fa la Regina Vittoria è stata alla fine dissepolta per essere messa in una delle Sale del Quadrangle.
Ho come l’impressione che uno psicanalista e un antropologo potrebbero discettare a lungo su questa madre odiata ma conservata con una sorta di inconfessabile rispetto. E forse si dividerebbero pure su quanto ci sia di puerile o di saggio in una decisione del genere.
Ho controllato: e’ Saint Finbarr (“Where Finbarr taught, let Munster learn”), non la Madonna!