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Quando entri da An Crugán, nell’atrio che porta alle camere, c’è una mappa appesa al muro. Sulla mappa, più o meno davanti al forte di Dún Aonghasa, un puntino è segnato come Tir na nÓg.Tir na nÓg è la quarta delle Aran, la terra dell’eterna giovinezza, che, seconda una delle leggende delle Isole, si mostra solo una volta ogni sette anni.
A fine Ottocento c’erano ancora degli scéalaí, i raccontatori di storie, che dicevano di conoscere personalmente qualcuno che c’era arrivato, a Tir na nÓg.
Terra dell’eterna giovinezza in cui il tempo non scorre. Di certo anche sulle altre tre Aran il tempo non scorre in modo normale: le giornate sono pigre in estate e, posso solo immaginarle, arrabbiate e troppo veloci in inverno.
Le gocce del tempo della clessidra delle Aran hanno una peculiarità aliena, elastica, con le rocce che sono immobili e mai uguali a se stesse, a un tempo. Non sono Tir na nÓg, ma il tempo è, di certo, più vero, con il ticchettare incessante del mare a ricordare che, comunque, il tempo passa.
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