Ho incontrato John Banville la prima volta nel 2009 a Bergamo Scienza.
Mentre gli chiedevo un autografo (un doppio autografo: il suo e quello del suo alter ego, Benjamin Black) mi permisi di dirgli che secondo me i suoi personaggi erano prigionieri nella sua testa.
Mi guardò negli occhi e disse che
sì, era proprio così.
Dieci anni dopo John Banville scriveva una storia per il Dublin Tarot Project, una mia idea basata sul lavoro di Calvino ma trasferito ai giorni nostri, a Dublino.
La storia in realtà è ambientata a Praga ma… questa è un’altra storia.
Il DTP è stato presentato a Livorno, alla presenza anche di John Banville, durante il San Patrizio Livorno Festival.
Ci sono stati molti bellissimi momenti, nei tre giorni del SPLF.
Ma credo che a me rimarrà particolarmente caro quello in cui ho mostrato il brigantino interrato dell’Accademia Navale a – questo è stato il nome in codice per tutta la durata dell’operazione SPLF – Mr B..
Chissà se quell’immagine, bella e tristissima, di una nave che vede il mare e non può solcarlo, finirà in un prossimo capolavoro del Nostro…
Chissà. Sarà il tempo a dirlo.
Non c’è stato bisogno di aspettare, invece, per ricevere da John Banville l’apprezzamento per il Festival.
Ecco le sue parole:
“SPLF is a wonderful festival, joining together as it does all that is best in Irish and Italian culture. It deserves support, from sponsors and the public, and will surely have it abundantly in the coming years. Evviva!”
” Il SPLF è un festival bellissimo, con il suo mettere insieme il meglio della cultura irlandese e di quella italiana. Merita il supporto degli sponsor e del pubblico, supporto che avrà sicuramente negli anni a venire. Evviva!”
Ma John Banville è andato anche oltre: ha sposato in pieno il progetto, sostenendolo concretamente con il rinunciare al suo compenso per la partecipazione.
Abbiamo deciso di onorare John Banville riconoscendolo come sostenitore a vita del Festival: sarà sempre centomila volte benvenuto, al #SPLF!
Foto: uphostudio, Sponsor Tecnico del SPLF.