Qualche giorno fa giornali e siti di tutto il mondo hanno parlato dell’Irlanda miglior Paese al mondo in cui vivere. Quanto c’è di vero in questa affermazione, e quali sono state le reazioni alla notizia?
Irlanda miglior Paese al mondo: chi lo dice?
Il risultato di cui si è parlato così tanto si riferisce alla classifica The Good Country Index che appunto indica l’Irlanda (se ve lo stavate chiedendo: l’Italia risulta ventunesima, battendo gli Stati Uniti per una posizione) come Paese migliore al mondo rispetto a sette parametri: Scienza & Tecnologia, Cultura, Pace e Sicurezza Internazionale, Relazioni Internazionali, Ambiente, Prosperità & Uguaglianza, Salute & Benessere.
L’Irlanda risulta il miglior Paese al mondo con la migliore media rispetto ai sette parametri.
Questi invece i primi classificati per ciascuno dei parametri:
- Scienza & Tecnologia: Regno Unito;
- Cultura: Belgio;
- Pace e Sicurezza Internazionale: Egitto;
- Relazioni Internazionali: Germania;
- Ambiente: Islanda;
- Prosperità & Uguaglianza: Irlanda;
- Salute & Benessere: Spagna.
L’Irlanda eccelle quindi per “Prosperità & Uguaglianza”, parametro che a sua volta viene riassunto in apertura all’impresa, volontari per le Nazioni Unite all’estero, portata del mercato equo e solidale, investimenti esteri e assistenza allo sviluppo.
Che cosa possono significare questi numeri e questa classifica per chi, come chi vi scrive, ama l’Irlanda e adesso ci vive pure?
Proviamo a darci qualche spiegazione.
Il parametro che rende l’Irlanda vincente è un parametro socio-economico. In effetti, per chi si sta reinventando una vita qui come sole trader (posizione corrispondente più o meno a quella di un professionista con partita iva individuale) la sensazione che le (piccole e piccolissime) imprese ricevano una grande attenzione è palpabile. In dieci giorni netti mi è stato possibile registrare la mia posizione e il marchio aziendale, di fatto cominciando a lavorare ancor prima che la ditta individuale esistesse.
La questione degli investimenti esteri è spinosa: se contribuisce certamente a rendere l’Irlanda un Paese che attrae capitali, è altrettanto vero che la politica fiscale irlandese è sotto la lente d’ingradimento della comunità Europea perché spesso accusata di essere troppo favorevole per le multinazionali che hanno “invaso” l’Irlanda.
E gli Irlandesi, invece, che ne pensano di questa classifica? Il commento più simpatico a riguardo che mi ha fatto un amico irlandese è stato:
lo avevamo sempre sospettato.
Ma, al di là del proverbiale umorismo Irish, la sensazione di camminare sulle strade di un Paese che ha una marcia in più è palpabile.
L’Irlanda è un Paese perfetto? No. Ovviamente no, perché non esistono i Paesi perfetti. Ma, sicuramente, è un Paese onesto con sé stesso e in cui la parola empatia ha ancora un significato profondo.
I motivi? Difficili spiegarli, probabilmente. Ma c’è un qualcosa, una umanità più umana, che non fa funzionare meglio lo Stato, ma fa vivere meglio le persone. E non sto affatto parlando da un punto di vista economico.
mi torna in mente una frase molto bella che Giampaolo Simi ci disse quando lo intervistammo, a proposito di Irlanda e Italia, nel 2011:
L’Irlanda somiglia all’Italia, o meglio: somiglia a un’Italia che la mia generazione, quella che andava là negli anni ’90, avrebbe voluto vivere.
E allora chissà, forse sono venuto qui a imparare qualcosa su un Paese che poteva essere il mio. E con questo post celebro (non festeggio, celebro) i miei primi cento giorni da irlandese.