irlanda in bici

Irlanda in bici: un maglione verde Irlanda

Sto cercando un maglione verde Irlanda. Quale altro punto di verde si potrebbe desiderare?


Quel colore mi è rimasto negli occhi da quando sono tornata dall’isola. Un viaggio da est a ovest, in bicicletta, pedalando nelle Aran e nel Connemara: costa atlantica, estremità d’occidente, fine dell’Europa, angoli remoti di natura selvaggia con alberi dalle radici nodose e prati odorosi di erica, spazzati dai venti.

Con gli occhi pieni di immagini e con il volto accarezzato dal vento e bagnato dalla pioggia ho fotografato tanto, come il mio solito, per non perdere nulla di quanto mi circondava.


A Dublino mi sono persa nelle eleganti strade georgiane con le case dalle porte coloratissime, i grandiosi edifici come il Trinity College, con la sua Old Library con il Book of Kells, il Castello e la Cattedrale di San Patrizio, l’orto botanico e ho passeggiato per i vicoli del Temple Bar. Su suggerimento di Heinrich Böhl, avevo letto prima di partire il suo Diario d’Irlanda, ho preso un te nella famosa Beweley’s in Grafton Street con gli ottimi scones.
Sempre a Dublino ho apprezzato la linea d’arresto avanzata per i ciclisti che si sta diffondendo in corrispondenza dei semafori in molte città europee.


Il Connemara, chiamato luogo di “selvaggia bellezza” da Oscar Wilde, mi ha incantato con i suoi vecchi muretti di pietra, i pony, per gli scorci caratteristici del paesaggio e per gli angoli dove la cultura celtica sopravvive e resiste all’avanzare della globalizzazione.

A Galway, una delle città più vivaci dell’isola, ho apprezzato i suoi pub, la musica e la sua birra artigianale.

A Clifden forse per una pinta di più, convinta che, guardando le ragazze danzanti nelle strade del centro, avessi imparato la danza celtica, mi solo lasciata trasportare dalla musica e mi sono messa a ballare in un suo tipico pub colmo di gente.

Non ho neanche smesso quando ho sentito il mio nome “declamato, urlato, gridato con stupore” da un mio conoscente italiano anche lui in visita, per suo conto, dell’isola.

A Inis Mór, la più grande delle isole Aran, ho visitato i numerosi i siti storici quali Dún Aonghasa (Dun Aengus) e Na Seacht dTeampaíll (Le sette chiese). Mi sono seduta, sulla parte più alta e suggestiva della scogliera, a picco della costa sud-occidentale e, con un certo timore, sono rimasta a godermi il vento, il mare e a osservare le nuvole sospinte dal vento ora verso ovest, ora verso est.

Mi sembrava di essere arrivata alla fine della terra.

Nell’isola sono entrata, sempre pedalando, in contatto con l’autentica Irlanda rurale e tradizionale e con persone gentili e disponibili. 
Ho camminato scalza e sotto la pioggia, senza sentirne il fastidio, sulla sabbia bianca della Dog’s Bay.

Sono rimasta incantata dai muretti di pietra e dai recinti di legno contenenti gli animali marchiati da vernici colorate.

Girando in bicicletta sono stata costretta a fermarmi più volte per lasciare passare le pecore. Le strade sono loro e l’incontro con gli animali è stata un’altra cosa che mi è piaciuta dell’Irlanda. Gli animali sono liberi e, quando passi loro vicino, ti guardano con degli occhi penetranti e curiosi.

Ho potuto anche apprezzare l’itinerario di andata e ritorno in bicicletta sulla Great Western Greenway della Contea di Mayo, una splendida ciclabile di 30 km, ricavata sul sedime di una vecchia strada ferrata, dove il paesaggio cambia continuamente: dal mare alle torbiere, dai boschetti ai pascoli verdi.

Irlanda verde, Irlanda profumata, Irlanda ventosa, Irlanda silenziosa, Irlanda speciale e unica, mi ha proprio catturato ed averla percorsa in bicicletta, anche se solo in parte e per pochi giorni, credo che sia stato il modo migliore per scoprirla e imprimere nella memoria i suoi minuscoli villaggi semi deserti, i piccoli centri abitati con le tipiche casette in stile nordeuropeo, le baie di sabbia bianca, il mare cristallino e le distese verdi e per respirare, a pieni polmoni, la sua aria fatta di naturalezza.

Devo ritornarci presto… anche perché qui il maglione verde Irlanda non l’ho ancora trovato!

Irlanda in bici… al SPLF 2019

Di Irlanda in bicicletta e altre biciclette irlandesi si parlerà al San Patrizio Livorno Festival sabato 16 marzo alle 16.30.

About Maria Gabriella Berti

Nata a Barga (Lucca) il 28 giugno 1943, ho vissuto a Novara e Ferrara, ora vivo tra Milano e Livorno. Sono laureata in Scienze Politiche e Giurisprudenza, ho esercitato la professione legale fino al gennaio 2012. Sono consigliera di FIAB Livorno-La Triglia in Bicicletta e di Associazione Terme del Corallo. Amo leggere, ascoltare musica, viaggiare e soprattutto andare in bicicletta.

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