Giuseppe Crupi: da quattro anni direttore della Italian School of Cooking di Flavour of Italy. E a Dublino da quattordici anni!
Abbiamo incontrato questo veterano della Dublino “Italish” in occasione della due giorni di presentazione dei prodotti enogastronomici della Provincia di Pesaro Urbino, presso la Italian School of Cooking e il ristorante Pinocchio.
1 – Quando sei arrivato in Irlanda e perché?
14 anni fa. Sono venuto a fare la tesi di laurea al Trinity e sono rimasto a fare ricerca nel Mechanical and Manufactoring Engineering Department per 5 anni.
2 – Qual è stato il tuo primo lavoro / la tua prima attività e che cosa stai facendo adesso?
Dopo gli anni al Trinity mi sono occupato di una compagnia di traduzioni e insegnamento di lingue. Gestivo l’ufficio la sera. Facevo traduzioni in Spagnolo, Francese, Inglese, Italiano e insegnavo Italiano.
Adesso sono il direttore della Italian School of Cooking: gestisco la scuola che funge anche da ristorante. Faccio le lezioni e dimostrazioni.
3 – Quale è stata la tua prima città irlandese e dove vivi adesso?
Dublino.
4 – Quali sono le tre cose che ami di più, e le tre che odi di più, dell’Irlanda?
1. L’irlanda non è un paese, è una dimensione che ti consente da italiano all’estero il privilegio di stabilire una certa distanza tra te e le cose. Sento di vivere in una Dublino che fluttua sopra la Dublino reale e tutto viene filtrato dal fatto che ti esprimi in un’altra lingua. Questo ti aiuta a porre in prospettiva quel che ti succede e ad avere un sereno distacco con cui prendere la vita.
2. Il tempo irlandese cambia con una tale rapidità e con caratteristiche talmente distinte da creare una specie di sfida, un gioco. In ogni momento ti stuzzica con i suoi cambiamenti d’umore e ti spinge a giocare e godere dei 5 minuti di sole splendente prima della pioggia. Eh sì, perché ogni giorno a Dublino ci sono questi 5 minuti di sole.
3. La carne e il pesce più buoni dell’universo.
1. L’assenza di balconi e terrazze.
2. L’assenza di portici per passeggiare senza bagnarsi.
3. L’assenza di una vera e propria piazza.
5 – Quali sono le tre cose che ami di più, e le tre che odi di più, degli Irlandesi?
1. Sono curiosi.
2. Sono cantastorie.
3. Sanno festeggiare i funerali come nessuno con alcool, musica e risate.
L’unica cosa che odio è che sono troppo educati, al punto che chiedono scusa quando non dovrebbero.
6 – Hai nostalgia dell’Italia? Se sì, come la gestisci?
No. Torno a casa di tanto in tanto e sono contento di ritornare a Dublino.
7 – Che cosa suggerisci a chi vuole o deve trasferirsi in Irlanda, dal punto di vista del lavoro e dal punto di vista personale?
L’Irlanda offre tante opportunità a chi sa porsi con positività ed entusiasmo. È un Paese in cui le cose succedono: basta volerlo e impegnarsi.