L’Irlanda di @giantapp

L’Irlanda di @giantapp, founder di artdigiland.com? Quasi tutto bene. Tesco a parte! ;-)

1 – Quando sei arrivato in Irlanda e perché?

Sono arrivato in Irlanda nel 2008 ma in realtà mi sono molto pentito di non essere rimasto a Londra dieci anni prima, è un rimpianto che credo mi accompagnerà per tutta la vita. La ragione per cui sono venuto a Dublino è che sapevo sarebbe stato molto più facile trovare lavoro nell’ambito del supporto tecnico informatico, ed infatti così è stato. Sapevo che tutte le multinazionali dell’I.T. sono qui e che sono concentrate con le loro sedi tra Dublino e Cork, con qualche rara eccezione. Oltre a questo, un contatto che già avevo qui a Dublino ha facilitato lo spostamento.

2 – Quale è stato il tuo primo lavoro / la tua prima attività e che cosa stai facendo adesso?

Inizialmente sono stato assunto da un azienda che non ho amato molto, in un settore che proprio non m’interessava minimamente. Tutto avvenne molto velocemente ed accettai la posizione che mi venne offerta, anche se sapevo bene che il lavoro non l’avrei gradito, giusto perché avevo bisogno di uno stipendio.
Fu la scelta giusta perché in quel modo mi assicurai il lavoro e finito il primo mese di training venni contattato da un recruiter per una posizione tecnica di supporto con HP. Naturalmente lascia il primo lavoro per la seconda offerta.
La transizione però è un momento delicato, dove bisogna fare attenzione ad evitare che le proposte o le promesse non vadano a buon fine.
Oggi non è più cosi facile trovare un lavoro in un call centre qui a Dublino: molte aziende hanno spostato i loro servizi in altre nazioni. Qui a Dublino il numero di persone che coprivano quel tipo di posizioni fino a 4/5 anni fa era veramente alto grazie alle agevolazioni fiscali e ai supporti governativi e comunitari per le nuove aziende straniere che decidevano di stabilirsi in Irlanda. Il lavoro dell’IDA continua tutt’ora ed in modo molto efficace ma adesso è orientato anche verso le startup. Tornando alla questione “lavoro”, oggi ha senso spostarsi a Dublino per chi ha una qualifica specifica nell’I.T. visto che gli stipendi sono probabilmente i più alti d’Europa a causa della fortissima concorrenza.
Le multinazionali fanno a gara per accaparrarsi i lavoratori con i migliori profili tecnici e questo, unito al fatto che gli stipendi sono già tra i più alti in Europa, contribuisce ad alzarli ulteriormente.
Io già da qualche anno sto lavorando ad un mio progetto, un aggregatore di contenuti specifici, un progetto nell’ambito dell’editoria digitale. Quello che sto facendo qui a Dublino sarebbe stato assolutamente impensabile in Italia ma anche in molte altre parti d’Europa. Qui esiste una rete molto efficiente per il supporto alle nuove attività specialmente nell’ambito tecnologico, ma non solo. Suggerirei a chiunque volesse creare la propria startup di valutare attentamente quello che Dublino può offrire su tutti i piani.
Anche nell’ambito della formazione, per esempio, le università stanno allargando la loro offerta per quanto riguarda l’ambito tecnico-scientifico e per l’innovazione in generale…

3 – Quale è stata la tua prima città irlandese e dove vivi adesso?

Io sono arrivato a Dublino e sono rimasto a Dublino. Sinceramente non credo che mi sposterò da Dublino, pur essendo piccola è pur sempre una capitale, è una città multietnica, ci sono un infinità di attività diverse e c’è grande fermento, sempre.

4 – Quali sono le tre cose che ami di più, e le tre che odi di più, dell’Irlanda?

Questi aspetti andrebbero valutati con più attenzione, ma dovendo fare una lista, delle cose che amo di più metterei:

1 Il Paese è in grande attività e crescita, nonostante il bailout!
2 Tantissime iniziative di ogni genere, basta dare un occhiata ai meetup locali per rendersi conto che a Dublino è veramente possibile coltivare i propri interessi qualunque essi siano, crearsi una rete di amici, scoprire cose nuove. Una speciale menzione per il mondo delle tech startup!
3 Dublino unisce ciò che è tipico di una capitale al fatto di essere vivibile.
e, 4: io amo anche il fatto che qui non è mai troppo caldo…

Tra le cose che mi piacciono di meno :
1 Il fatto che molte attività commerciali, ristoranti tra tutti, non servono più da mangiare dopo le 9, nei pub smettono di cucinare anche alle 7 in qualche caso. Questa è una cosa che ho ancora qualche problema a sopportare, ma che è comune a tutto il Nord Europa, ovviamente. Dublino non è certamente una capitale che vive 24 ore su 24!
2 Odio Tesco.
3 Odio Tesco.

5 – Quali sono le tre cose che ami di più, e le tre che odi di più, degli Irlandesi?

Che amo :
1 Nobody can party like the Irish do!
2 Gli Irlandesi sono spesso buffissimi… Giusto un esempio:

3 I rapporti sociali qui sono estremamente più semplici.

Non c’è niente in particolare che io odio degli Irlandesi, tranne che alcuni non concepiscono divertimenti estranei all’alcool.

6 – Hai nostalgia dell’Italia? Se sì, come la gestisci?

Personalmente non ho mai dato grande importanza all’appartenenza territoriale, non ho mai legato la mia identità al luogo in cui sono nato, quindi mi può capitare di avere nostalgia di qualcosa di personale, ma niente di più di questo.
Sinceramente non ho nessuna nostalgia dell’Italia in se, un po’ di nostalgia del cibo, certo quello sì, e naturalmente ho ancora molti legami con l’Italia che fanno parte della mia vita. Ma nostalgico dell’Italia proprio no, anzi.
Inoltre, oramai, con il costo dei voli così basso la distanza è gestibile in maniera veramente facile.

7 – Che cosa suggerisci a chi vuole o deve trasferirsi in Irlanda, dal punto di vista del lavoro e dal punto di vista personale?

Ho già detto prima a chi consiglio di cercare un lavoro in Irlanda.
Dal punto di vista personale ognuno misura i propri bisogni in base a sé stesso, quindi non è facile dare dei consigli. Ho visto persone venire qui ed essere totalmente incapaci di adattarsi, e a dire il vero queste persone sono la maggioranza. Queste persone non resistono molto, stanno qui per guadagnare qualcosa ma poi dopo un po’ se ne vanno, non sempre per le stesse ragioni, ma comunque tornano in Italia o vanno da qualche altra parte.
Se c’è un consiglio che può aver senso, forse, è quello di provare a venire qui per un certo periodo e tastare il terreno, che in verità significa testare sé stessi in relazione al luogo. Oltre a questo, però, ci sono molte cose che possono essere fatte prima per evitare delusioni inutili. Ma la mia opinione è che chi ha una forte motivazione a spostarsi sa già quali sono le cose che deve fare.
Sul piano pratico, però, ci sono mille piccole cose che possono essere utili e credo che online oramai non sia così difficile trovare informazioni. Un riferimento sicuramente utile è il Citizens Information Office, ma poi ci sono i blog degli studenti, di chi è venuto per lavorare, di chi può offrire info sulla sistemazione migliore, ecc.

About QRob

Massimiliano "Q-ROB" Roveri writes on and about Internet since 1997. A philosopher lent to the IT world blogs, shares (and teaches how to blog and share) between Ireland and Italy.

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