Tanto tempo fa, c’era un ragazzo un po’ matto che viveva non lontano da Galway ed era appassionato di musica ma, ahimè, non era in grado di imparare nessuna melodia…
Leggende irlandesi: il Púca in aiuto di un musicista…
Anzi, a dire il vero una l’aveva imparata nella sua vita, ma una soltanto, che ripeteva all’infinito, e questo lo demoralizzava molto oltre a isolarlo dal resto degli altri musicisti e suoi coetanei.
La madre era comunque molto orgogliosa della sua bravura e lui le aveva promesso che al ritorno nella campagna, dopo il suo viaggio in città, le avrebbe suonato tante nuove canzoni.
Ma così purtroppo non era stato.
Una sera, sconsolato, stava tornando al suo alloggio quando, ricordando la madre, gli venne nostalgia e prese a suonare il suo flauto eseguendo l’unica melodia che conosceva, in modo molto malinconico.
Mentre suonava sentì una vocina che chiedeva aiuto, si guardò intorno e trovò un Púca, piccolo folletto benevolo delle campagne irlandesi, imprigionato in una trappola per topi.
Preso a compassione lo aiutò, liberandolo dalla morsa. Questi, in tutta risposta, gli saltò sulla schiena ringraziandolo.
Vattene bestiaccia! Lasciami in pace! Ti ho aiutato, ora fammi tornare a casa, ho sonno.
Il giovane cercò di scrollarselo di dosso, ma il Púca non aveva alcuna intenzione di mollare la presa.
Dai su, non essere scortese, mi devo sdebitare in qualche modo,
gli disse
ho visto che suoni molto bene il flauto e mi piacerebbe che suonassi per me una canzone, si chiama Sean Van Vocht, la conosci?
Non la so, disse il pifferaio imbarazzato, conosco solo una canzone, quella che suonavo prima.
Oh! Non ti preoccupare, non importa che tu la sappia o meno, prova a suonarla…
Lo incitò il folletto, e il ragazzo si lasciò alla fine convincere. Titubante, prese il flauto e, con sua grande meraviglia, scoprì che riusciva a eseguire il brano pur non conoscendolo.
Sei riuscito ad insegnarmi un pezzo nuovo, come posso sdebitarmi con te?
Gli chiese tutto contento ed ancora incredulo.
C’è una grande festa nella casa dei miei amici, sulla sommità della collina. È proprio stasera e sono rimasti senza musicisti, potresti venire tu…
Fu la pronta risposta, e il ragazzo, preso coraggio, annuì e, col Púca in spalla, si mise subito in viaggio.
Dopo poco giunsero a destinazione, e una piccola porticina si aprì nel tronco di una grande quercia.
Entrarono in una stanza tutta dorata, abitata da un centinaio di donne anziane sedute in cerchio.
Una delle vecchie si alzò e corse a dare il benvenuto ai nuovi arrivati:
Siete i benvenuti! Chi è il ragazzo che è venuto con te, piccolo Púca?
Egli è il miglior flautista d’Irlanda!
Fu la decisa e squillante risposta del folletto, e il giovane si fece avanti timidamente.
Forza ragazzo, suona la tua musica per queste signore!
Ed il pifferaio si mise a suonare prima la musica che conosceva, poi Sean Van Vocht e, piano piano, gliene vennero in mente tante altre prima sconosciute, tanto che poterono ballare sino all’alba.
A quel punto una vecchia estrasse un pezzo d’oro dalla tasca e lo diede al pifferaio, sfinito dalla serata ma incredulo e contento.
Con questo oro, che noi ti doniamo per ringraziarti della tua gentilezza, non avrai più problemi di denaro e sarai più ricco di un lord.
E mentre il ragazzo faceva per ribattere, dicendo che non meritava tanto, il Púca lo strattonò
Dai su, è tardi, vieni che ti porto a casa, tua madre sarà preoccupata per te, è tanto che non ha tue notizie…
E così lo trascinò fuori, mentre il pifferaio continuava a salutare e ringraziare le vecchie signore.
Il Púca accompagnò il giovane sino a casa e quando vi giunsero, prima di lasciarlo, gli disse:
Ora hai due cose che non hai mai avuto prima: hai imparato nuove canzoni, e che da una buona azione se ne ricava sempre un’altra altrettanto positiva. Non sprecare questi insegnamenti!
E così dicendo si congedò scomparendo tra l’erba.
Il pifferaio entrò dunque in casa colmo di gioia!
Madre, madre, sono tornato! Sono ricco, e sono diventato il miglior pifferaio d’Irlanda!
Patrick, tesoro, non sarai mica ubriaco?
Ribatté la madre, correndogli incontro incredula.
No, davvero madre, sono sobrio, è tutto vero!
Le mostrò l’oro e le fece sentire le sue ultime composizioni, suonando talmente forte da svegliare i vicini che dapprima si arrabbiarono, ma poi, grazie alla melodiosa musica del ragazzo, si placarono e andarono a salutarlo accogliendolo con gioia.
Non ci fu vicino a Galway mai un pifferaio più bravo di lui.
Immagine: Copyright Fáilte Ireland