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Si diceva con F. che preparare il viaggio è bello quasi quanto il viaggio stesso. Come, in fondo, disse Proust. O forse era Sartre?
Ancora più bello quando il viaggio è un ritorno: F. manca dall’Irlanda da diciotto anni, noi manchiamo dalle Aran da sette anni. Ho una specie di calendario dell’avvento con le cose da fare prima di partire, con le cose da preparare, e con tutte le questioni cat-related da supervisionare. E poi ci sarà il volo e, se non ci sono le nuvole, le ciminiere di Poolbeg che dicono che siamo quasi arrivati. Per me l’Irlanda inizia lì, dove finisce il video di Pride:
Poi c’è ancora da capire se è tutto a posto con il coach per Galway, e a Galway, anche se arriveremo tardi, si respira l’aria del Connemara, dell’altra Irlanda. Io non so se è migliore o peggiore, perché Dublino, Dublino la bastarda, la vecchia DDD… Beh: è sempre Dublino. E poi, finalmente, sarà Arann. A fare le foto, a catturare un po’ d’isola e magari chissà: a fare un po’ di karaoke in Irlandese, come consigliava Liam Ó Maonlaí…
;-)
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