Uno dei Patriarchi della Musica Celtica, una vera leggenda vivente, membro fondatore di Sweeney’s Men e Planxty, due tra le band più influenti del panorama Irish Folk, musicista, cantante e compositore: stiamo parlando di Andy Irvine, una delle pietre miliari della musica Irlandese. Ce lo racconta Aindréas Ridire, prossimo contributor di Italish.
Andy Irvine photo © Brian HartiganChiunque si avvicini a questa musica deve passare dal Via, abbeverarsi alla sorgente e lì incontrerà questo musicista, che non ha solo lasciato un indelebile segno, ma ha anche aperto la strada, indicando la via a chi ha lavorato con lui e ne ha seguito le impronte lasciate sulla sabbia degli anni ’60.

Andy Irvine in realtà nasce a Londra, il 14 giugno 1942, da madre Irlandese (di Lisburn, Contea di Antrim) e padre Scozzese; negli anni ’60 si ritrova sulla scena musicale dublinese e nel 1966 fonda, insieme a Johnny Moynihan e “Galway Joe” Dolan gli Sweeney’s Men. L’anno successivo Dolan viene sostituito da Terry Woods (che più tardi farà parte degli Steeleye Span prima e dei Pogues in seguito) ed il loro album d’esordio, omonimo, pubblicato nel 1968, rappresenta già una grande novità per la musica irlandese di quel tempo.
Dopo alcuni anni trascorsi a suonare per le strade dei Balcani e ad assimilare le tradizioni musicali di paesi come Bulgaria, Romania e Jugoslavia, al suo ritorno in Irlanda nel 1970 Andy si unisce a Christy Moore, Dónal Lunny e Liam O’Flynn per formare il gruppo che in seguito prenderà il nome di Planxty, e questa diventerà una pagina fondamentale nella storia della musica Irlandese, una pagina che merita un post a sé. Il primo frutto della loro collaborazione è l’album Prosperous, che esce a nome di Christy Moore, ma nel quale sono presenti oltre ai futuri Planxty anche Kevin Conneff (il suo bodhrán diventerà il battito, il cuore ritmico pulsante dei Chieftains), Clive Collins e Dave Bland.
Basti dire che molti esperti musicali considerano l’album omonimo del 1973, Planxty, il disco più bello del folk Irlandese.
Una prima scissione dei Planxty portò nel 1976 all’esperienza fondamentale con Paul Brady, da cui nasce un altro album straordinario, chiamato appunto Andy Irvine & Paul Brady dove la chitarra di Brady si fonde e si avvicenda al genio di Irvine nel suonare mandola e bouzouki.
L’estro di Irvine in quel periodo lo ritroviamo in tour con Brady, ma anche in una breve collaborazione con il gruppo De Dannan e in un sodalizio più lungo con Mick Hanly, con il quale per tre anni (1977-1980) gira l’Europa in concerto.
Ma nel 1979, su iniziativa di Christy Moore, i Planxty si riuniscono e ripartono da After The Break. Al gruppo originale, quello con Joe Dolan, si aggiunge Matty Molloy, flautista di grande talento che viene da The Bothy Band e che poi diventerà anche lui perno dei Chieftains (se vi va di ascoltare una sua session, se siete fortunati potreste incontrarlo nel suo pub di Westport, Co. Mayo; se non sarete fortunati, consolatevi con una pinta di Smitwick’s o di Guinness!).
Il successivo scioglimento della band sarà nel 1983, dopo altri due album.
Nel frattempo esce nel 1980 il primo lavoro da solista: Rainy Sundays… Windy Dreams
E poco dopo, nel 1982, Parallel Lines, frutto della collaborazione con il musicista Scozzese Dick Gaughan.
Ma ne parleremo nel prossimo post.
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