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Giovanni Agnoloni ospite del SPLF 2020

Giovanni Agnoloni sarà ospite del San Patrizio Livorno Festival 2020. Gli abbiamo rivolto tre domande sulla sua presenza a Livorno il prossimo marzo.

Giovanni Agnoloni ospite del San Patrizio Livorno Festival 2020 con il suo Viale dei silenzi


IM: Che cosa pensi del SPLF?

GA: Penso che un’iniziativa come il Festival di San Patrizio di Livorno sia non solo un evento meritevole in sé, per i numerosi scrittori irlandesi e italiani che vi partecipano e possono qui interagire, ma una fondamentale occasione – forse la più importante in Italia – per sottolineare la profonda liaison culturale tra due paesi che percepisco come molto più simili e vicini di quanto si possa pensare.

E mi riferisco soprattutto alla Toscana, terra i cui paesaggi sono spesso consonanti, a mio avviso, con la specialissima armonia di quelli irlandesi, e il cui arcinoto umorismo presenta notevoli punti di contatto con quello degli abitanti dell’Isola di Smeraldo.

IM: Che cosa farai al festival?

In occasione dell’edizione del 2020 verrò al San Patrizio Livorno Festival a presentare, insieme allo scrittore e giornalista Paolo Ciampi, il mio nuovo romanzo Viale dei silenzi (Arkadia Editore, collana “Senza rotta”, diretta dallo stesso Paolo Ciampi con Marino Magliani e Luigi Preziosi).

Si tratta di una storia ambientata nella prima metà in Polonia, ma nella seconda parte, dopo un breve passaggio berlinese, proprio in Irlanda, tra Dublino e il Donegal.

Inoltre, co-protagonista, anche nella prima metà, è una giornalista irlandese, Erin Sheridan.

Il protagonista maschile (Roberto, che è anche l’io narrante) è invece uno scrittore fiorentino il cui padre è misteriosamente scomparso quattro anni prima, e che ora, attraverso un viaggio che tocca questi luoghi, cerca di ritrovarlo, sempre ripensando alla Toscana che ha lasciato, oggi irrimediabilmente cambiata.

È un’indagine nei territori della memoria, che opera un confronto spietato tra passato e presente, coinvolgendo in questa riflessione anche l’Irlanda, soprattutto nella confusa e preoccupante transizione del tempo della Brexit, e ovviamente la Polonia, terra toccata nel profondo dal fenomeno dei sovranismi.

Questi temi vengono letti attraverso la lente di una vicenda privata, ma, pur restando sullo sfondo, impregnano di sé ogni scena e sostanziano la trama.

IM: Che cosa ti aspetti dal SPLF?

Confido fortemente non solo (sarei ipocrita a negarlo) che il festival aiuti la promozione del romanzo, ma che, grazie a esso, si rafforzi il profondo legame che da ormai vent’anni mi lega all’Irlanda, terra dove ho imparato l’inglese come mia seconda (quasi) lingua-madre, ho condotto ricerche per la mia tesi di laurea e ho svolto residenze letterarie e partecipato a festival (tra il West Cork e la contea di Offaly).

Sarei felicissimo di poter entrare in contatto con numerosi scrittori irlandesi, dopo che la scorsa estate, durante il mio soggiorno dublinese, ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Catherine Dunne, madrina del Festival.

Infine, spero di raccogliere ulteriori spunti per i miei nuovi libri (un romanzo inedito è già finito e si ambienta anch’esso per metà in Irlanda, e al momento lo sto traducendo in inglese; un altro è in fase di stesura e ha per protagonista un irlandese; e, infine, una raccolta di racconti toscano-irlandesi è in fase di ultimazione).

Giovanni Agnoloni online: sito.

Giovanni Agnoloni

Foto: Antonio Ancarola.

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Massimiliano "Q-ROB" Roveri writes on and about Internet since 1997. A philosopher lent to the IT world blogs, shares (and teaches how to blog and share) between Ireland and Italy.

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