Con Dubliners, Gente di Dublino, James Joyce dipingeva la Dublino di un centinaio di anni fa. La capitale irlandese non ha certo smesso di farsi raccontare.
Eamonn Doyle, artista dublinese, ha utilizzato non le parole ma le immagini. E, nel quadro del Saint Patrick’s Festival 2014, è “tornato sul luogo del delitto”: perché la sua esibizione di gente di Dublino, dal titolo “i” è una collezione di immagini di gente comune, scattate in O’Connell Street che a O’Connell Street è tornata, in una esposizione “a cielo aperto”.
La zona è quella già utilizzata per l’esposizione Romantic Ireland a cui avevamo dedicato questo video:
Zona che alla gente di Dublino sta a cuore, visto che si tratta dei luoghi della Easter Rising, ma che fino a ora non ha trovato la via per una riqualificazione e ridestinazione.
Nell’attesa, ancora una volta, il confine degli edifici in rovina diventa arte di strada, instaurando un metalogo tra le persone immortalate sulle foto esposte e quelle che, passeggiando negli stessi luoghi delle foto, forse rischiano di essere a loro volta “catturate” dall’obiettivo di Eamonn Doyle.
Il risultato è semplicemente magnifico: i colori saturati delle foto di Eamonn esaltano la media umanità delle figure, figure colte in atteggiamenti quotidiani, spesso di spalle così che il volto sia completamente o parzialmente invisibile, irriconoscibile.
Le forme e i colori prevalgono sulla persona, che diventa parte integrante di un affresco urbano e umano insieme.
Oltre alla esposizione “sul campo”, “i” è stata presentata presso The Library Project Gallery, ed è un libro su cui potete trovare maggiori informazioni di qui.