C’è un brano molto malinconico che ben descrive quella che è stata forse una delle più disastrose carestie dell’era moderna in Europa. Sto parlando di Famine Song il cui titolo, di per sè, può trarre in inganno perché identifica un largo numero di canzoni; quella di cui vogliamo parlare qui però è una ballata tradizionale irlandese che risale al tardo ‘800, la quale recita
Oh, the praties they grow small over here, over here
Oh, the praties they grow small over here, over here
Oh, the praties they grow small, and we dig them in the fall
And we eat them, skin and all, over here, over here, over here.Oh we wish that we were geese, night and morn, night and morn
Oh we wish that we were geese, night and morn, night and morn
Oh we wish that we were geese, and could live our lives in peace
Till the hour of our release, eating corn, eating corn, eating corn.Oh, we’re down into the dust, over here, over here
Oh, we’re down into the dust, over here, over here
Oh, we’re down into the dust, but the Lord in whom we trust
Will repay us crumb for crust, over here, over here, over here.Oh, le patate sono così piccole qui. Noi le raccogliamo e ne mangiamo tutto, buccia compresa. Come vorremmo ci fossero delle oche, lo desideriamo notte e giorno, se ci fossero potremmo comunque vivere la nostra vita in pace, invece siamo costretti a mangiare mais, fino all’ora della nostra liberazione. Oh, viviamo giù nella polvere, ma abbiamo fiducia nel Signore, che ci mandi almeno una briciola di pane.
Era l’autunno nel 1845: a causa della peronospora della patata, un fungo che fa marcire il tubero e che si propaga velocemente da una pianta all’altra attraverso l’acqua che sgorga nel terreno, una grande carestia colpì l’Irlanda.
La patata era la prima fonte di sostentamento delle famiglie irlandesi, (lo è sempre stata almeno nel periodo più duro della dominazione inglese), e molte si ritrovarono quindi in situazioni di grandissima povertà e fame.
La peronospora era un male recente per l’epoca, si pensa sia giunta in Europa agli inizi del XIX secolo, proveniente dagli Stati Uniti che, a loro volta, l’hanno ricevuta dal Sud America.
Per cui in passato non si era mai verificata una carestia di così grandi proporzioni, che durò per circa 3 anni, interessò tutta l’isola e si diffuse velocemente in tutta Europa, provocando milioni di morti.
Questo portò alla grande emigrazione degli Irlandesi, disperati, verso il Nord America nelle cosiddette “Coffin Ships” ovvero le “Navi bara”, dette così per ovvie ragioni.
Un’altra canzone che narra di questo terribile momento storico è l’omonima composizione di Johnny McEvoy, più recente, che potete ascoltare in questa versione:
Immagine: Copyright Fáilte Ireland, Tony Pleavin