Continuiamo la nostra collezione di perle dublinesi, #dublino100, con un altro tra i parchi di Dublino più belli: la riserva naturalistica di Bull Island.
Bull Island: l’isola che non c’era
Bull Island oggi è uno dei paesaggi – icona di Dublino e si fregia del titolo di UNESCO biosphere.
Un mini – ecosistema ricchissimo sia dal punto di vista botanico sia dal punto di vista animale, uno dei luoghi più “naturali” di Dublino, quindi.
Ma Bull Island, in realtà, è addirittura un paesaggio costruito dall’uomo…
La nascita di quest’isola infatti è connessa al problema delle secche alla foce del fiume Liffey.
Il fiume che delinea la baia di Dublino: quel fiume che divide in due la città tra Northside e Southside, e che generava, incontrando la foce del fiume Poddle, quello stagno nero – Dub lind – da cui deriva il nome della città stessa.
Un’isola da… ammutinati e fisici (italiani)
Si iniziò a risolvere il problema delle secche a partire dal lato sud della baia, dragando (dal 1730) l’estuario della Liffey e iniziando la costruzione di quello che sarebbe divenuto il Great South Wall, oggi dominato dalle ciminiere di Poolbeg.
Il Poolbeg Lighthouse esisteva già, quindi si iniziò a lavorare a ritroso, ricollegandolo alla terraferma prima con il materiale di risulta dei dragaggi, poi, visto che la lingua di terra era stata ripetutamente e gravemente danneggiata dalle tempeste, si decise di consolidarla con blocchi di pietra.
Si arriva così al 1795, e, poiché il problema delle secche non è risolto, si decide di mettere mano anche al North (Bull) Wall.
Il porto di Dublino commissionò uno studio a William Bligh, il comandante del Bounty al tempo dell’ammutinamento (nel 1789), divenuto poi ammiraglio.
I lavori del Bull Wall durarono dal 1819 (con la costruzione del primo Bull Bridge per facilitare le operazioni) al 1825.
L’idea di Bligh era quella di costruire il Bull Wall per generare un vero e proprio “imbuto” alla foce della Liffey, imbuto che avrebbe lavorato secondo il principio fisico dell’effetto Venturi.
Il fisico italiano aveva studiato la dinamica dei fluidi e scoperto gli effetti del restringimento del flusso di corrente.
Nel caso di Dublino, l’effetto Venturi avrebbe fatto sì che sabbia e detriti si depositassero sui lati dell’imbuto, soprattutto, dato il gioco delle correnti, sul lato nord.
Era nata un’isola: lentamente ma costantemente la sabbia si depositava sul Bull Wall, creando, anno dopo anno, Bull Island.
Dal 1914 l’isola venne utilizzata come campo d’addestramento dall’esercito britannico, ma con l’indipendenza l’isola torna “civile” con tanto di campo da golf, voluto dalla famiglia Guinness (che possedeva le vicine terre del St. Anne’s Park).
Oggi Bull Island è uno dei paesaggi più caratteristici di Dublino, immortalato in libri e film (da Paddy Clarke ha ha ha e The Van – Due sulla Strada di Roddy Doyle a Adam & Paul o Once).
Anche se “artificiale” l’isola è diventata una vera e propria oasi naturalistica, tanto da – appunto – guadagnarsi il titolo di UNESCO biosphere e di IBA – Importan Bird Area e Ramsar Site.
L’isola è accessibile dal nuovo Bull Bridge – terminato nel 1907 – sul suo lato sud e dalla strada che collega alla terraferma il centro dell’isola.
La spiaggia è completamente accessibile al pubblico, mentre parte della zona settentrionale dell’isola è ancora occupata da campi da golf: il Royal Dublin Golf Club e il St Anne’s Golf Club.
Come di consueto l’isola ha due paesaggi completamente diversi a seconda del livello di marea al momento della visita.
Il periodo migliore della giornata per visitarla è al mattino, con il sole che sfolgora sulla spiaggia.
La sabbia è finissima e, con condizioni meteo specifiche – vento forte in una giornata di sole, dà vita a vere e proprie mini – tempeste di sabbia che vi permetteranno di scattare foto bellissime e inusuali.
Bull Island su Italish Magazine
Abbiamo inserito Bull Island nei nostri speciali #Dublino100 e Dublino Parchi.
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