Sì, avete letto bene: “una serie di sfortunati eventi”. Questa volta non ci saranno paesaggi mozzafiato o curiose storie che impregnano particolari luoghi; perché l’Irlanda non è solo luoghi incantati, tempo atmosferico perennemente indeciso, buona birra, immense porzioni di cibo e persone cordiali. Almeno non nel mio caso.
È un diario irlandese questo, quindi vorrei raccontarvi quello che mi sta capitando.
Sono alla ricerca di una stanza singola e, tra prezzi che vanno da “molto alti” a “posso permettermi di comprare un castello”, quello in cui mi sono imbattuta mi ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca.
Tralascerò: appartamenti con 6 persone che ci vivono dentro e un solo bagno in comune, camere senza finestra a 650 euro al mese +spese, persone che non si fanno trovare in casa e che poi dicono che c’erano, gente che mentendo ti dice di averti inviato un messaggio per comunicare che la stanza non era più disponibile e persone che ti battono sul tempo e tirando fuori i soldi fermano la camera.
Vi racconterò invece delle due case che più mi hanno sorpreso.
Camera con prezzo abbordabile ed ottima zona: già questo avrebbe dovuto farmi riflettere ed invece, fiduciosa, fisso un appuntamento. Si presenta un signore gentile che dopo aver aperto tre porte con una chiave magnetica e dopo aver girato a destra e a sinistra talmente tante volte che mi pareva di essere in un labirinto, mi invita ad entrare in quello che probabilmente diventerà il mio appartamento.
Mai visto luogo più sporco. Inizio a tossire (segno che la polvere ci vive, stabile, da parecchio tempo). Il salotto ha una moquette dalle interessanti quanto preoccupanti sfumature, nella cucina il cibo (compreso quello che dovrebbe stare in frigo) è disposto un po’ a caso ovunque e sopra il piano cottura. Il tutto è talmente lurido che forse sarebbe meglio dar fuoco alla cucina piuttosto che pulirla.
Mi mostra la camera. C’è del nastro isolante che copre un buco nel muro (eh… ho dovuto metterlo o entrava aria fredda!), il materasso ha i buchi e sopra ci sono pallini di non so cosa e non lo voglio sapere. La finestra è sigillata (sempre per la storia dell’aria fredda. Ora però non la si può nemmeno aprire…).
Mi mostra il bagno. Il wc in origine era bianco. Non aveva tirato lo sciacquone quindi la carta galleggiava spensierata sull’acqua nera. La vasca era incrostata da solo lui sapeva cosa. Niente internet… c’è Sky sport! (E certo!).
Mi chiede se voglio qualcosa da bere ma fingo un impegno e scappo via…
Ma la camera più interessante che ho visitato è stata quella con la doccia inclusa.
Avete capito bene, una doccia nella camera da letto. Stupendo! Ora però considerate che: il wc era in uno sgabuzzino senza finestre dove ci si girava a fatica e la casa era abitata da 6 persone (il pensiero seguente vien da sé…).
Infine, l’elettricità funzionava a monete da due euro! Sì, in salotto c’è una scatola a muro, in cui ogni tot (non ricordo ogni quanto) si mettono dentro monete da due euro per far funzionare la corrente elettrica. Eh! Non si finisce mai di imparare…
La ricerca ovviamente continua. La prossima volta però vi racconterò di altro. Forse di Sligo, forse di Glendalough, forse di Newgrange. Ancora non ho deciso.
Nel frattempo, vi regalo un bel tramonto.
Keep in touch!