La guida turistica di Dublino per fantasmi

Diario d’Irlanda: Dublin, 5th december 2015

Diario d’Irlanda, diario dublinese: Martina Bonati.
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Carissimi cuori irlandesi,

avete presente cosa capita quando l’Irlanda si arrabbia? Bene, oggi è una giornata così. Il vento è fortissimo; la pioggia cade fine e tagliente. Hanno sospeso tutti i voli da e per Dublino. Fuori fa davvero un freddo cane e anche in ostello non si scherza.

Questo è il tipico tempo che porta tanti Italiani a dire: “Bel paese, l’Irlanda, ma non ci vivrei mai”. Oggi sto vivendo lo stereotipo del clima irlandese, esasperato. Eppure nemmeno questo basta a farmi cambiare idea. Nemmeno questo ferma un amore folle e insensato.

Cimiteri d’Irlanda

IMG_20151205_122110Stamane sorridevo tra vento e pioggia mentre cercavo di raggiungere a piedi il Giardino Botanico e il Cimitero di Glasnevin. Sì, ho passeggiato per ore dentro al cimitero. Sono posti particolarissimi, i cimiteri. Tanto soffro quando entro in quello in cui sono sepolti i miei cari, quanto trovo quiete quando visito cimiteri a me sconosciuti. Sono posti di memoria, i cimiteri.

Leggevo un susseguirsi di nomi e cognomi, di date, di dimostrazioni di affetto.

“Qua dentro c’è gran parte della storia d’Irlanda”, mi sono detta. Ci sono anche le lapidi scritte in Irish. Ci sono i nomi che hanno fatto la nazione. Ci sono i simboli che ho disegnato mille volte da adolescente. E c’è anche il simbolo che ora ho tatuato sulla pelle.

Ci stavo bene, lì dentro. Tra simboli, nomi, pioggia e vento. E di nuovo la mia mente è corsa ai libri. A quello, in particolare, che mi lega con una corda doppia: Dracula, di Bram Stoker. Nella sua versione completa, l’ho letto solo una volta. L’espressione “mi terrorizza” non è abbastanza per descrivere la fobia che ho dei vampiri. Compaiono nei miei peggiori incubi da quando ero bambina. Se il mio subconscio deve far emergere una paura, le dà l’immagine di vampiro. O di serpente (forse per questo amo l’Irlanda: perchè qua non ci sono serpenti!). Ma lo devo ammettere: sono innamorata di loro. Sono follemente innamorata di quelle creature gotiche nate nell’ombra. Un po’ lo stesso effetto che mi fa l’orrore celato da Dorian Gray (anche lui parto di una mente irlandese).

Perchè Dracula, in fin dei conti, è irlandese. È figlio di una mente irlandese. Il suo carattere, in effetti, è profondamente irlandese. Basta pensare a come chiacchiera amorevolmente con il suo prossimo pasto. Anche Mina è irlandese. Ha la forza delle donne dai capelli rossi e ha le loro stesse contraddizioni: ama un “mostro” e lo fa in modo totale, dondolando tra ingenuità, purezza, sensualità e carnalità bestiale. Ama facendosi prosciugare letteralmente. E poi lo uccide. Mina uccide il suo eterno amore. Mina è irish, è incredibilmente irish.

Oggi ho superato una mia enorme paura: entrare in un cimitero gotico e dare anche le spalle alle sepolture per scattare una foto o per osservare l’ennesimo scoiattolo che si arrampica su un albero. Il grigio delle lapidi in pietra si scioglieva dolcemente nel grigio del cielo. Pochissime persone, solo “nella parte”, per accompagnare tre morti alla terra. Io, sola con le mie fobie. Io in mezzo a uno scenario che mi avrebbe strizzato il cuore, se solo l’avessi guardato in tv da casa (ma tanto è impossibile: non ho una tv, io!).

IMG_20151205_124009Invece camminavo serena. Osservavo. Tutto. Le sculture. I nomi. Le date… 1800 e rotti… Quelle lapidi erano sotto gli occhi di Bram Stoker mentre scriveva il suo capolavoro. Ha passato quel genius loci a tutte le generazioni a venire. Fino a me, e oltre. Non importa che Dracula fosse ambientato in Romania, magari Stoker l’ha solo studiata la Romania. Non lo so: sono ignorante. In quel libro c’è il cimitero di Glasnevin e ci sono i cimiteri tipici irlandesi. I simboli del Neo Gotico sono davvero tutti racchiusi in quei luoghi, l’avevo già pensato visitando le sepolture di Kilkenny.

Oggi non ho più avuto paura. Oggi ho capito che ciò che mi spaventava era solo la lontanza dal luogo in cui la mia anima trova sempre quiete. E anche questo pensiero contorto, è molto irish!

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