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Diario d’Irlanda: 5 agosto 2015

Il personalissimo diario d’Irlanda di Martina Bonati. Prima puntata.

5 agosto 2015, 7.51

Carissimi cuori irlandesi,

sono in treno, sto andando al lavoro come tutti i giorni. Tratta Pinerolo-Torino. Oggi però ho gli occhi bagnati dalle lacrime. E la gente mi guarda senza chiedere nulla. Meglio cosi, non potrei spiegare.

Non potrei dire, con un sorriso che fa quasi male alla faccia:

Sabato torno a casa! Mi spunteranno di nuovo le radici. E domenica vedrò le foche! E lunedì sarò di nuovo a scuola!

Spiegare queste cose a chi ora sta guardando le mie lacrime, sarebbe come pretendere che il burro irlandese non faccia ingrassare.

Invece voi… So che provate le mie stesse emozioni e che forse, qualche volta, avrete avuto anche voi gli occhi umidi prima della partenza.

Sabato sarà la quarta volta in dieci mesi che salirò su un aereo per raggiungere l’isola.

Questa volta ho una consapevolezza nuova: io non sarò mai irlandese. Nemmeno quando vivrò lì, sebbene molti amici mi dicano che ormai sono più Irish di un Irish.

No. Non sarò mai irlandese.

Tra me e l’Irlanda si sta creando un rapporto che è qualcosa di più. Come nei matrimoni ben riusciti: non si diventa l’altro, non si perde mai se stessi. Ma si ama solo in modo semplice, continuo e perenne. Si ama tutto, senza giudizio. Si ama la pioggia, il vento e il sole. Si ama comunque, anche quando ti parlano stretto e tu non capisci nulla e ti limiti a sorridere e annuire. Si ama il verde e il blu. Si ama la musica e, addirittura, si ama la puzza di piscio il sabato mattina in Temple Bar.

No. Non sarò mai irlandese.

Ma ora capisco, per la prima volta, il significato del per sempre. Capisco il perfetto connubio tra amore e libertà.

E divento consapevole che sono innamorata persa. Questi giorni pre viaggio sono la lunga preparazione all’appuntamento della mia vita.

Ora mi asciugo le lacrime e vi chiedo scusa per le troppe parole scritte. Grazie per avermi regalato un po’ del vostro tempo.

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