Cork: in ascolto nella città ribelle

Cork. Ci sono andata solo per il lago. Non sapete dell’esistenza del lago, vero? A sud di Cork c’è un lago dove prima, secondo la leggenda, si ergeva la tenuta di un “rí”, un re arrogante.

L’acqua miracolosa

Le acque del suo giardino sembra fossero miracolose, guarivano ogni tipo di malattia e le persone iniziarono ad arrivare da ogni dove solo per berne anche solo una goccia e portarsene un po’ a casa (non si sa mai nella vita).

Infastidito da tutte quelle persone che giornalmente “infestavano” il suo amato e perfetto giardino, il re decise di far costruire un alto muro intorno alla sua tenuta; nessuno avrebbe più avuto accesso alla sua miracolosa acqua.

Come ogni re che si rispetti, anche questo aveva una figlia ovviamente bellissima (ci mancherebbe!) e quando ella crebbe, lui decise di organizzare una festa per presentarla alla società e per trovarle marito (sia mai che rimanesse zitella a vita).

In molti giunsero e presto la festa si animò. Giunto il momento della cena, gli ospiti si accorsero che qualcosa di essenziale mancava: l’acqua. Il re ricordò ai presenti gli effetti della sua miracolosa acqua e incaricò la sua unica e bellissima figlia di andarla a prendere.

La principessa obbedì. La giara che stava utilizzando diventò però troppo pesante per lei, e la fece scivolare in acqua.

Fantasmi nel lago

Il livello dell’acqua iniziò allora a salire, e non accennava a fermarsi. In breve tempo raggiunse il re e i suoi ospiti, sommergendo la dimora. Nessuno riuscì a fuggire, ma nessuno morì. Fu così che nacque il lago di Cork e si narra che in alcuni giorni particolari, soprattutto al crepuscolo, si riesca a sentire la musica provenire dalle sue profondità.

In realtà la leggenda è un po’ più articolata ed è presente anche un principe, ma non sono parti essenziali. Io voglio riuscire a udire quella particolare melodia di festa e così ci vado. Mi siedo su una delle panchine vicino al lago e rimango in ascolto. Vento, versi di animali, voci di persone, il rumore delle canne dei pescatori che vengono a contatto con l’acqua del lago… niente musica.

Forse perché non era il crepuscolo? Forse perché quello era un giorno come un altro? Forse perché è solo una storia? Ma nulla di magico è avvenuto in quel momento, e così cambio meta.

cork - angelo st finbarr

L’Angelo dell’Apocalisse

Mi dirigo allora verso la Cattedrale di San Finbar, dove vi è un particolare angelo dorato. Una leggenda narra che questo angioletto suonerà le sue due trombe insieme a quelle degli altri angeli per annunciare l’apocalisse.

Alle porte del nuovo millennio, vuoi per sicurezza (se non puoi suonare le tue trombe, non puoi annunciare l’inizio dell’apocalisse), vuoi per qualche pinta di troppo, qualcuno rubò le trombe dell’angelo, che furono comunque ritrovate in meno di 48 ore e rimesse al loro posto. Ed eccolo lì: a capo di una serie di sculture che comprendono gargoyle, grifoni e santi, c’è lui.

Nel suo oro brillante è pronto a unirsi ai suoi colleghi; l’angelo della cattedrale di San Finbar sembra ti sorvegli dall’alto ma in realtà, secondo me, è solo concentrato: in attesa di annunciare l’inizio della fine.

Cork: qualcosa di strano

Vi confesso che qualcosa di insolito mi è successo a Cork.

Mentre vagavo sperduta tra le sue stradine, mi sono imbattuta in un piccolo negozio che vende candele, pietre, tarocchi… e nella sua proprietaria.

Un’adorabile signora bionda che con un enorme sorriso mi dà il benvenuto nel suo decisamente particolare negozio. Un po’ annoiata (nel vedere sempre le stesse cose) e un po’ senza speranza (non troverò mai quello che cerco veramente in posti come questi) inizio a scandagliare velocemente con gli occhi tutto il negozio. Non mi muovo, me ne sto lì, a due passi dall’ingresso, a guardare.

E poi lo vedo.

Lo cercavo da molto ed eccolo proprio là. Mi illumino e lo raggiungo. Lo prendo in mano e mi dirigo alla cassa, non ci penso due volte, non controllo il prezzo. La gentile e solare signora vuole sostituire l’oggetto da me scelto con un altro meno polveroso e non scheggiato. Inorridita le rispondo che no, io voglio quello.

Mi fissa per un po’ e poi lo ripone in una scatolina blu. Io ringrazio, pago e saluto e lei mi risponde con un:

buona fortuna per quello che cerchi.

Ora, a volte sono un po’ a scoppio ritardato, quindi mi sono resa conto di quello che la signora mi ha detto solo dopo una ventina di minuti e a quel punto ho proseguito, sorridendo, per la mia strada. Alla fine, qualcosa di “magico” ho udito a Cork.

Per ora è tutto, a presto, slán!

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