maxorover

Ebbene sì. Max O'Rover parla anche Italiano. E in Italiano scrive. Un Irlandese con la geografia contro, ecco chi è Max O'Rover. Il falso vero nome (quindi vero o falso?) di Max O'Rover è, ovviamente, in Irlandese: Mach uí Rómhar. "Rómhar" è il ventre, ma anche il ventre della terra, quello in cui crescono i semi, in cui nascono gli alberi. Mica male per essere uno che non esiste, avere un cognome così evocativo. Prima o poi la scriverò, la vera falsa storia degli uí Rómhar. La storia del perché ci hanno cacciato via. Una storia fatta di boschi sacri che non abbiamo difeso, di maledizioni scagliate contro di noi da Boann. Un pugno di druidi falliti costretti a scendere a sud. Fino a che la maledizione sarà spezzata. Fino a quando potremo tornare. Quando sono in pausa pranzo, ogni giorno, mangio una mela. Non getto mai i semi della mela nella spazzatura. Li getto nel prato. Perché sotto sotto ci credo, alla maledizione. Mi ricordo la maledizione. Ma non ricordo quanti alberi devo far crescere: dieci? Mille? Un milione? Intanto continuo a gettare i semi nel prato, e ad aspettare il ritorno a casa.

Sanremo e il fantasma di Beckett

Fantasmi. Fantasmi. Quando non sai come cominciare mettici un fantasma. Se non sai come continuare metticene due. Sono sul treno . Supponiamo che debba andare da qualche parte in Italia, per questo sono in treno. Quello che resta delle Cinque Terre alla mia sinistra. Il treno è fermo. Oggi, Italia, …

Read More »

MO’R e l’ultimo? ritorno

Io e il mio “coinquilino” avevamo pianificato da tempo questo viaggio, questo ennesimo ritorno (il… No: ho detto che non li conto più) a Dublino. Saremmo andati comunque. Saremmo andati perché lei ormai mancava da Casa da otto mesi. Era giusto andare, e andare con lei. Alla fine il coinquilino …

Read More »

MO’R e le cene solitarie

Lei ha un lavoro che non la merita. conosce probabilmente il 900% di parole in più di coloro con cui ha che fare (e questo non sarebbe il problema) e anche dei suoi capi (e questo un po’ un problema lo è…). Loro non ti danno più neanche un lavoro: …

Read More »

MO’R e il sosia dublinese

Avere un sosia dublinese è la cosa più assurda che potessi immaginare. Alter ego a mazzetti (alter eghi?). Ma sosia (sosii?) no. Ce n’è solo uno ne Il Mistero Della Pinta Abbandonata e… [ma niente spoiler!].

Read More »

MO’R e la Sindrome di Mosè

Per quanto mi riguarda sulle religioni l’ultima parola l’ha detta Karl Marx: ebbene sì, concordo con lui sul fatto che le religioni siano l’oppio dei popoli. Troppo scientifico (e troppo tedesco?) però, Karl Marx, per potersi occupare, e preoccupare, della possibilità di un approccio laico alla spiritualità.  

Read More »

Quando il Diavolo va sulle Isole Aran

Si sarebbero potuti accorgere che ero lì semplicemente guardando sul lato sinistro del Bóithrín. Perché l’erba appassiva sotto la mia ombra. Ma non mi vedono mai. Non guardano: è per questo che non vedono. Ma la cosa più divertente è che mi vedono dove non ci sono… Non venivo in Irlanda …

Read More »

MO’R e la pioggia

Sono le ultime ore a Dublino per quanto riguarda questa tornata. Molte cose rimangono in sospeso, ma tutto tende verso un’unica direzione: Qui. Come se le strade stesse lasciassero un posto vuoto che non è vuoto: è nostro, e dobbiamo venire a riempirlo. A riempirlo nel minor tempo possibile, certo, …

Read More »

MO’R e il monumento fantasma

Dublino, 11 agosto. Non esistono Paesi perfetti. Certo, l’Irlanda è molto in alto nell’indice di sviluppo di umanità, secondo la statistica che indaga lo sviluppo socioculturale di tutti i Paesi del pianeta. Ma neanche l’Irlanda è il Paese perfetto. Se qualcuno avesse un dubbio in proposito, basta leggere le 2.600 …

Read More »